Vita Chiesa
BENEDETTO XVI: APOCALISSE CONFORTO PER I CRISTIANI PERSEGUITATI
Il senso della storia umana, il destino della storia a detto il papa aggiungendo a braccio è nelle mani di Gesù Cristo, che l’Apocalisse mostra come l’Agnello sgozzato, indifeso, ferito, morto, ma in piedi, vivo, partecipe del potere divino del Padre. Gesù, benché ucciso con un atto di violenza, invece di stramazzare a terra sta paradossalmente ben fermo sui suoi piedi, perché con la risurrezione ha definitivamente vinto la morte.
Spiegando poi il simbolo della Donna che partorisce un Figlio maschio, Benedetto XVI ha osservato che la Donna è Maria, ma anche la Chiesa che partorisce con grande dolore in ogni tempo, indifesa, debole. Mentre è perseguitata dal Dragone è protetta dalle consolazioni di Dio. È questa Donna che vince alla fine, non il drago. La Donna a continuato a braccio il pontefice che è perseguitata, alla fine appare come la Sposa, la nuova Gerusalemme, dove non vi sono più lacrime e tutto è luce, perché la sua luce è l’Agnello.
Per questo motivo ha continuato Benedetto XVI – l’Apocalisse di Giovanni, benché pervasa da continui riferimenti a sofferenze e tribolazioni – la faccia oscura della realtà -, è altrettanto permeata da frequenti canti di lode, che rappresentano quasi la faccia luminosa della storia Siamo qui di fronte al tipico paradosso cristiano, secondo cui la sofferenza non è mai percepita come l’ultima parola, ma è vista come punto di passaggio verso la felicità e, anzi, essa stessa è già misteriosamente intrisa della gioia che scaturisce dalla speranza.