Nell’attuale periodo di difficoltà economica, diventano ancora più drammatici quei meccanismi che, producendo povertà e creando forti disuguaglianze sociali, feriscono e offendono la vita, colpendo soprattutto i più deboli e indifesi. Tale situazione, pertanto, impegna a promuovere uno sviluppo umano integrale per superare l’indigenza e il bisogno, e soprattutto ricorda che il fine dell’uomo non è il benessere, ma Dio stesso e che l’esistenza umana va difesa e favorita in ogni suo stadio. Lo ha detto, ieri mattina, Benedetto XVI, dopo aver guidato la recita dell’Angelus da piazza San Pietro, ricordando che ieri si celebrava in Italia la Giornata per la vita e associandosi volentieri ai vescovi italiani e al loro messaggio sul tema La forza della vita, una sfida nella povertà. Nessuno, ha chiarito il Papa, è padrone della propria vita, ma tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla, dal momento del concepimento fino al suo spegnersi naturale.Oltre ad esprimere apprezzamento per coloro che più direttamente operano al servizio dei bambini, dei malati e degli anziani, Benedetto XVI ha salutato con affetto i molti fedeli di Roma qui convenuti, guidati dal cardinale vicario e da alcuni vescovi ausiliari. La diocesi di Roma, infatti, ha ricordato il Santo Padre, dedica speciale attenzione alla Giornata per la vita e la prolunga nella ‘Settimana della vita e della famiglia’. Auguro la buona riuscita di questa iniziativa ed incoraggio l’attività dei consultòri, delle associazioni e dei movimenti, come pure dei docenti universitari, impegnati a sostegno della vita e della famiglia. In questo contesto, ha aggiunto il Pontefice, ricordo che il prossimo 11 febbraio, memoria della Beata Vergine di Lourdes e Giornata mondiale del malato, al mattino celebrerò la Santa Messa con gli ammalati, nella basilica di San Pietro. Nei saluti in varie lingue, il Papa ha rivolto un pensiero in particolare all’Associazione Amici di Papa Luciani, di Padova, e i fedeli provenienti da Milano, Pescara e Valenzano.Sir