Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, ANGELUS: NELL’IMMACOLATA CONTEMPLIAMO IL RIFLESSO DELLA BELLEZZA DI SIO CHE SALVA IL MONDO

La vittoria di Cristo sul peccato originale risplende in modo sublime nella Vergine Maria: è la riflessione offerta da Benedetto XVI all’Angelus nella Solennità dell’Immacolata Concezione. Alle migliaia di fedeli che stamani hanno gremito Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che in Maria, la “piena di grazia”, contempliamo il riflesso della bellezza di Dio che risplende sul volto di Cristo. Il mistero dell’Immacolata Concezione, ha affermato il Papa, ci ricorda due verità fondamentali della nostra fede: il peccato originale e poi “la vittoria su di esso della grazia di Cristo, vittoria che risplende in modo sublime in Maria”. “L’esistenza di quello che la Chiesa chiama ‘peccato originale’ – ha proseguito -  è purtroppo di un’evidenza schiacciante, se solo guardiamo intorno a noi e prima di tutto dentro di noi. L’esperienza del male è infatti così consistente, da imporsi da sé e da suscitare in noi la domanda: da dove proviene?”Specialmente per un credente, ha aggiunto Benedetto XVI, “l’interrogativo è ancora più profondo: se Dio, che è Bontà assoluta, ha creato tutto, da dove viene il male?”. Le prime pagine della Bibbia, ha sottolineato, rispondono proprio a questa domanda fondamentale con il racconto della creazione e della caduta dei progenitori: Dio “non ha creato la morte, ma questa è entrata nel mondo per invidia del diavolo il quale, ribellatosi a Dio, ha attirato nell’inganno anche gli uomini, inducendoli alla ribellione. E’ il dramma della libertà, che Dio accetta fino in fondo per amore, promettendo però che ci sarà un figlio di donna che schiaccerà la testa all’antico serpente”.Questa Donna, fin dal principio, è dunque predestinata a diventare madre del Redentore, madre di Colui che si è umiliato fino all’estremo per ricondurci alla nostra originaria dignità. Agli occhi di Dio, ha detto il Papa, questa Donna “ha da sempre un volto e un nome: piena di grazia”. Come ci ricorda Sant’Andrea di Creta, Maria è “il comune rifugio di tutti i cristiani”, “la prima ad essere liberata dalla primitiva caduta dei nostri progenitori”.“Carissimi,  – ha proseguito il Papa – in Maria Immacolata, noi contempliamo il riflesso della Bellezza che salva il mondo: la bellezza di Dio che risplende sul volto di Cristo. In Maria questa bellezza è totalmente pura, umile, libera da ogni superbia e presunzione. Così la Vergine si è mostrata a santa Bernadette, 150 anni or sono, a Lourdes, e così è venerata in tanti santuari. Oggi pomeriggio, secondo la tradizione, anch’io Le renderò omaggio presso il monumento a Lei dedicato in Piazza di Spagna”. Dopo l’Angelus, parlando in lingua francese, iBenedetto XVI ha rivolto un saluto particolare ai pellegrini che si sono radunati a Lourdes per la chiusura dell’Anno giubilare delle Apparizioni mariane. Un pensiero speciale anche ai fedeli che sono riuniti ad Ars per l’apertura dell’Anno giubilare per San Giovanni Maria Vianney, in occasione del 150.mo anniversario della morte del Curato d’Ars. In italiano, il Papa ha rivolto un saluto alla Pontificia accademia dell’Immacolata e al suo presidente, il cardinale Deskur. Infine, un augurio particolare ai soci dell’Azione Cattolica italiana perché “sostenuti dalla materna protezione di Maria Santissima, possano esprimere al meglio il loro servizio ecclesiale e specialmente l’impegno educativo, per il quale l’Azione Cattolica può contare su una lunga e consolidata tradizione”. (Fonte: Radio Vaticana)