Giorni di raccoglimento e di intensa preghiera, riflettendo sulla vocazione sacerdotale, in sintonia con l’Anno che la Chiesa sta celebrando. Così Benedetto XVI ha definito, ieri mattina, prima di recitare l’Angelus da piazza San Pietro, gli esercizi spirituali che si sono conclusi sabato in Vaticano. Commentando il Vangelo della domenica, il Papa ha ricordato l’episodio della Trasfigurazione: un evento straordinario che è un incoraggiamento nella sequela di Gesù. I tre discepoli che assistono alla scena, ha ricordato il Pontefice, sono oppressi dal sonno: è l’atteggiamento di chi, pur essendo spettatore dei prodigi divini, non comprende. Solo la lotta contro il torpore che li assale permette a Pietro, Giacomo e Giovanni di ‘vedere’ la gloria di Gesù. Poi il ritmo si fa incalzante, fino a quando i discepoli non sono più di fronte ad un volto trasfigurato, né ad una veste candida, né ad una nube che rivela la presenza divina. Davanti ai loro occhi, c’è ‘Gesù solo’. Gesù è solo davanti al Padre suo, mentre prega, ma, allo stesso tempo, ‘Gesù solo’ è tutto ciò che è dato ai discepoli e alla Chiesa di ogni tempo: è ciò che deve bastare nel cammino. È lui, ha sottolineato il Santo Padre, l’unica voce da ascoltare, l’unico da seguire. Maestro, è bello per noi essere qui: È l’espressione estatica di Pietro, che assomiglia spesso ha aggiunto Benedetto XVI – al nostro desiderio di fronte alle consolazioni del Signore. Ma la Trasfigurazione ci ricorda che le gioie seminate da Dio nella vita non sono punti di arrivo, ma sono luci che Egli ci dona nel pellegrinaggio terreno, perché ‘Gesù solo’ sia la nostra Legge e la sua Parola sia il criterio che guida la nostra esistenza. Il Papa ha quindi ha invitato tutti in questo periodo quaresimale a meditare assiduamente il Vangelo e ha auspicato che in quest’Anno sacerdotale i Pastori ‘siano veramente pervasi dalla Parola di Dio, la conoscano davvero, la amino al punto che essa realmente dia loro vita e formi il loro pensiero’. La Vergine Maria ci aiuti a vivere intensamente i nostri momenti di incontro con il Signore perché possiamo seguirlo ogni giorno con gioia, ha concluso il Santo Padre.Sir