La vicinanza di Dio non è una questione di spazio e di tempo, bensì una questione di amore: l’amore avvicina!. Lo ha detto il Papa, che nell’Angelus di ieri ha ricordato che il prossimo Natale verrà a ricordarci questa verità fondamentale della nostra fede e, dinanzi al Presepe, potremo assaporare la letizia cristiana, contemplando nel neonato Gesù il volto del Dio che per amore si è fatto a noi vicino. Soffermandosi sulle letture della terza domenica di Avvento, Benedetto XVI ha commentato un’espressione di san Paolo nella Lettera ai Filippesi: “Siate sempre lieti nel Signore, perché il Signore è vicino”. In che senso dobbiamo intendere questa vicinanza di Dio?, si è chiesto il Papa, secondo il quale l’apostolo Paolo, scrivendo ai cristiani di Filippi, pensa evidentemente al ritorno di Cristo, e li invita a rallegrarsi perché esso è sicuro. Tuttavia, lo stesso san Paolo, nella sua Lettera ai Tessalonicesi, avverte che nessuno può conoscere il momento della venuta del Signore e mette in guardia da ogni allarmismo, quasi che il ritorno di Cristo fosse imminente. Durante l’Angelus, Benedetto come è tradizione ha benedetto i “Bambinelli” per i presepi delle famiglie, delle scuole e delle parrocchie, auspicando che Gesù sia accolto con amore in tutte le case di Roma e del mondo. Aiutiamo le parrocchie di Roma a costruire la loro chiesa. Con questo appello il Papa ha concluso l’Angelus di ieri, nel giorno in cui nella diocesi di Roma celebrava la giornata per la costruzione delle nuove chiese. Negli ultimi anni ha ricordato Benedetto XVI – sono stati realizzati alcuni nuovi complessi parrocchiali, ma vi sono ancora comunità che dispongono soltanto di strutture provvisorie e inadeguate. Ringrazio di cuore – ha concluso il Papa – quanti hanno sostenuto questo impegno così importante della Diocesi e rinnovo a tutti l’invito: aiutiamo le parrocchie di Roma a costruire la loro chiesa.Sir