Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, ANGELUS: LA CHIESA UN ORGANISMO RICCO E VITALE CON I DONI DELLO SPIRITO

Grazie ai doni dello Spirito Santo, “la Chiesa si presenta come un organismo ricco e vitale, non uniforme, frutto dell’unico Spirito che conduce tutti ad unità profonda, assumendo le diversità senza abolirle e realizzando un insieme armonioso”. Lo ha detto, ieri mattina, Benedetto XVI, prima di guidare la recita dell’Angelus da piazza San Pietro. Commentando la I Lettera ai Corinzi in cui san Paolo paragona la Chiesa al corpo umano, il Papa ha sottolineato come la Chiesa sia concepita “come il corpo, di cui Cristo è il capo, e forma con Lui un tutt’uno”, ma soprattutto che all’Apostolo prema comunicare “l’idea dell’unità nella molteplicità dei carismi”. La Chiesa, dunque, “prolunga nella storia la presenza del Signore risorto, in particolare mediante i sacramenti, la Parola di Dio, i carismi e i ministeri distribuiti nella comunità”. Perciò, “è proprio in Cristo e nello Spirito che la Chiesa è una e santa, cioè un’intima comunione che trascende le capacità umane e le sostiene”. Il Santo Padre ha voluto sottolineare questo aspetto “mentre stiamo vivendo la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, che si conclude oggi, festa della Conversione di San Paolo. Il Pontefice ha ricordato che oggi celebrerà i vespri nella basilica di San Paolo fuori le Mura, con la partecipazione dei rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali di Roma.“Invocheremo da Dio – ha chiarito Benedetto XVI – il dono della piena unità di tutti i discepoli di Cristo e, in particolare, secondo il tema di quest’anno, rinnoveremo l’impegno di essere insieme testimoni del Signore crocifisso e risorto”. La comunione dei cristiani, infatti, ha aggiunto il Papa, “rende più credibile ed efficace l’annuncio del Vangelo, come affermò lo stesso Gesù pregando il Padre alla vigilia della sua morte: ‘Che siano una sola cosa … perché il mondo creda’”. Il Pontefice ha anche ricordato la figura di san Francesco di Sales, la cui memoria liturgica ricorre il 24 gennaio: nato in Savoia nel 1567, dopo essere divenuto sacerdote, “si dedicò con grande frutto alla predicazione e alla formazione spirituale dei fedeli, insegnando che la chiamata alla santità è per tutti e che ciascuno – come dice san Paolo con il paragone del corpo – ha il suo posto nella Chiesa”. San Francesco di Sales è patrono dei giornalisti e della stampa cattolica: “Alla sua spirituale assistenza – ha affermato il Santo Padre – affido il messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali” 2010, che è stato presentato in Vaticano sabato 23 gennaio. “La Vergine Maria, Madre della Chiesa, ci ottenga di progredire sempre nella comunione, per trasmettere la bellezza di essere una cosa sola nell’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”, ha concluso.“Da vero testimone di Cristo, morì perdonando i suoi persecutori. Per i sacerdoti, specialmente per i parroci, egli costituisce un modello di dedizione alla catechesi e alla carità verso i poveri”. Queste parole Benedetto XVI le ha riferite, dopo la recita dell’Angelus ieri mattina, a José Samsó i Elías, sacerdote e martire catalano, ucciso durante la guerra civile Barcellona, proclamato beato sabato 23 gennaio. Rivolgendosi poi ai pellegrini polacchi il Papa ha ricordato ancora una volta la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, invitando a fare nostra la preghiera di Cristo: “Perché tutti siano una sola cosa”. “Preghiamo anche noi – ha detto il Pontefice – per ottenere questo desiderato dono di Dio. La Chiesa e le altre comunità siano unite dallo spirito di fede, dalla civiltà della vita, della pace e dell’amore. Nutrendo il desiderio della comunione di coloro che credono, edifichiamo la nostra quotidianità su Cristo e sul suo Vangelo”. Nei saluti in italiano, uno “speciale” lo ha rivolto “alle famiglie del Movimento dell’amore familiare e a quanti questa notte hanno vegliato nella chiesa di San Gregorio VII pregando per soluzioni giuste e pacifiche dei problemi dell’immigrazione”.Sir