Se mettiamo in pratica l’amore per il nostro prossimo, secondo il messaggio evangelico, allora facciamo spazio alla signoria di Dio, e il suo regno si realizza in mezzo a noi. Se invece ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina. E’ il forte ammonimento lanciato ieri dal Papa, durante l’Angelus, in cui Benedetto XVI si è soffermato sul Vangelo della solennità di Cristo Re, che insiste proprio sulla regalità universale di Cristo giudice, con la stupenda parabola del giudizio finale narrata da Matteo. Le immagini sono semplici, il linguaggio è popolare, ma il messaggio è estremamente importante, ha detto il Papa: è la verità sul nostro destino ultimo e sul criterio con cui saremo valutati. Chi non conosce questa pagina?, ha esclamato il pontefice, secondo il quale questo brano evangelico fa parte della nostra civiltà. Ha segnato la storia dei popoli di cultura cristiana: la gerarchia di valori, le istituzioni, le molteplici opere benefiche e sociali. Il regno di Cristo non è di questo mondo sintetizzato il Papa – ma porta a compimento tutto il bene che, grazie a Dio, esiste nell’uomo e nella storia. In altre parole, il regno di Dio non è una questione di onori e di apparenze, ma, come scrive san Paolo, è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, ha concluso il Papa. Nessun ordinamento politico può, in nome di una ideologia, negare i diritti della persona umana e la sua libertà e dignità. Lo ha detto il Papa, che salutando ieri al termine dell’Angelus i pellegrini ucraini, in migliaia a piazza S. Pietro, ha ricordato il 75° anniversario dell’Holodomor la “grande carestia” che negli anni 1932-1933 ha causato milioni di morti in Ucraina e in altre regioni dell’Unione Sovietica durante il regime comunista. Nell’auspicare vivamente che nessun ordinamento politico possa più, in nome di una ideologia, negare i diritti della persona umana e la sua libertà e dignità le parole di Benedetto XVI – assicuro la mia preghiera per tutte le vittime innocenti di quella immane tragedia, e invoco la santa Madre di Dio perché aiuti le Nazioni a procedere sulle vie della riconciliazione e costruire il presente e il futuro nel rispetto reciproco e nella ricerca sincera della pace.Sir