Chiedo innanzitutto scusa per il ritardo! Sono rientrato in questo momento da Carpineto Romano, dove, 200 anni fa, nacque il Papa Leone XIII, Vincenzo Gioacchino Pecci. Ringrazio il Signore di aver potuto, in questa importante ricorrenza, celebrare l’Eucaristia tra i suoi concittadini. Così simpaticamente, ieri mattina, Benedetto XVI ha esordito, prima di recitare l’Angelus da Castel Gandolfo. La riflessione prima della preghiera mariana è stata incentrata sul Messaggio che il Papa ha rivolto ai giovani del mondo per la XXVI Giornata mondiale della gioventù, che avrà luogo a Madrid ad agosto 2011. Il tema scelto per il Messaggio (testo integrale) riprende un’espressione della Lettera ai Colossesi dell’apostolo Paolo: Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede. È decisamente ha ammesso il Pontefice – una proposta contro-corrente! Chi, infatti, oggi propone ai giovani di essere radicati’ e saldi’? Piuttosto si esalta l’incertezza, la mobilità, la volubilità tutti aspetti che riflettono una cultura indecisa riguardo ai valori di fondo, ai principi in base ai quali orientare e regolare la propria vita. In realtà, ha proseguito, io stesso, per la mia esperienza e per i contatti che ho con i giovani, so bene che ogni generazione, anzi, ogni singola persona è chiamata a fare nuovamente il percorso di scoperta del senso della vita.Ed è proprio per questo ha chiarito Benedetto XVI – che ho voluto riproporre un messaggio che, secondo lo stile biblico, evoca le immagini dell’albero e della casa. Il giovane è come un albero in crescita: per svilupparsi bene ha bisogno di radici profonde, che, in caso di tempeste di vento, lo tengano ben piantato al suolo. Così anche l’immagine dell’edificio in costruzione richiama l’esigenza di valide fondamenta, perché la casa sia solida e sicura. Ed ecco il cuore del Messaggio: esso sta nelle espressioni in Cristo e nella fede. La piena maturità della persona, la sua stabilità interiore ha spiegato il Papa -, hanno il fondamento nella relazione con Dio, relazione che passa attraverso l’incontro con Gesù Cristo. Un rapporto di profonda fiducia, di autentica amicizia con Gesù è in grado di dare ad un giovane ciò di cui ha bisogno per affrontare bene la vita: serenità e luce interiore, attitudine a pensare positivamente, larghezza d’animo verso gli altri, disponibilità a pagare di persona per il bene, la giustizia e la verità. Un ultimo aspetto, per il Pontefice, è molto importante: per diventare credente, il giovane è sorretto dalla fede della Chiesa; se nessun uomo è un’isola, tanto meno lo è il cristiano, che scopre nella Chiesa la bellezza della fede condivisa e testimoniata insieme agli altri nella fraternità e nel servizio della carità.Si avvicina la riapertura delle scuole e ieri mattina Benedetto XVI, dopo la recita dell’Angelus da Castel Gandolfo, nei saluti nelle varie lingue, in francese ha rivolto un pensiero proprio all’inizio delle attività scolastiche e all’importanza della conoscenza di Dio. In inglese ha fatto riferimento alla messa celebrata in mattinata a Carpineto con l’augurio che il magistero di Papa Leone XIII continui a ispirare una società fondata sugli insegnamenti di Cristo. In spagnolo e in polacco il richiamo alla prossima Gmg di Madrid. Il suo motto, Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede, sia per voi, e in modo particolare per i giovani è stato l’auspicio -, oggetto di riflessione spirituale. Affido la preparazione di questo evento all’intercessione della Beata Madre di Dio chiedendo per tutti crescita nella fede e nell’amore. Poi il Papa ha rivolto un saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare il gruppo di cresimandi di Santorso di Schio. Un saluto speciale alla comunità di Castel Gandolfo, che oggi celebra la festa del patrono San Sebastiano, ha concluso.Sir