Occorre porre ogni cura perché i minori che si trovano a vivere in un Paese straniero siano garantiti sul piano legislativo e soprattutto accompagnati negli innumerevoli problemi che devono affrontare. Lo ha detto Benedetto XVI ieri mattina, prima di recitare la preghiera dell’Angelus. In particolare, un incoraggiamento a tenere viva la sensibilità educativa e culturale nei loro confronti è andato alle comunità cristiane e agli organismi impegnati al loro servizio. In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, il Papa ha ricordato il messaggio scritto in vista dell’appuntamento, in cui richiamava l’attenzione sui minori. Gesù Cristo, che da neonato visse la drammatica esperienza del rifugiato a causa delle minacce di Erode ha sottolineato il Pontefice – ai suoi discepoli insegna ad accogliere i bambini con grande rispetto e amore. Anche il bambino, infatti, qualunque sia la nazionalità e il colore della pelle, è da considerare prima di tutto e sempre come persona, immagine di Dio, da promuovere e tutelare contro ogni emarginazione e sfruttamento. Un insegnamento che si inserisce nella costante presenza della Chiesa a fianco dei migranti, che ha avuto traguardi singolari nelle figure del beato Giovanni Battista Scalabrini e di santa Francesca Cabrini.Malgrado i problemi e le difficoltà, tra i credenti delle due religioni si respira un clima di grande rispetto e di dialogo. Così, ieri mattina, Benedetto XVI ha definito le relazioni con l’ebraismo alla recita dell’Angelus, poche ore prima di recarsi in visita alla Sinagoga di Roma, per porre un’ulteriore tappa nel cammino di concordia e di amicizia tra cattolici e ebrei. La bontà di queste relazioni, ha proseguito, testimonia quanto i rapporti siano maturati e l’impegno comune di valorizzare ciò che ci unisce: la fede nell’unico Dio, prima di tutto, ma anche la tutela della vita e della famiglia, l’aspirazione alla giustizia sociale ed alla pace. Nella stessa occasione il Papa ha ricordato l’inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che ogni anno costituisce, per quanti credono in Cristo, un tempo propizio per ravvivare lo spirito ecumenico, per incontrarsi, conoscersi, pregare e riflettere insieme. Ricordando il tema biblico della settimana – tratto dal Vangelo di san Luca, che riecheggia le parole di Gesù risorto agli Apostoli: Voi sarete testimoni di tutto ciò il Pontefice ha sottolineato come il nostro annuncio del Vangelo di Cristo sarà tanto più credibile ed efficace quanto più saremo uniti nel suo amore, come veri fratelli.Il nostro pensiero, in questi giorni, è rivolto alle care popolazioni di Haiti, e si fa accorata preghiera. Non sono mancate, ieri mattina, dopo la recita dell’Angelus, parole di Benedetto XVI sulla catastrofe avvenuta ad Haiti. Il Papa è costantemente informato dal nunzio apostolico sugli sviluppi del terremoto che ha causato tanti morti, tra cui quella dell’arcivescovo, di tanti sacerdoti, religiosi e seminaristi. Seguo e incoraggio lo sforzo delle numerose organizzazioni caritative, che si stanno facendo carico delle immense necessità del Paese ha aggiunto il Pontefice -. Prego per i feriti, per i senza tetto, e per quanti tragicamente hanno perso la vita. In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, il Santo Padre ha salutato le rappresentanze di diverse comunità etniche qui convenute, augurando a tutti di partecipare pienamente alla vita sociale ed ecclesiale, custodendo i valori delle proprie culture di origine. Uno speciale saluto anche ai partecipanti alla II edizione del Festival internazionale degli itinerari dello Spirito e ai soci dell’Associazione italiana allevatori, in occasione della festa del loro patrono, sant’Antonio Abate. Esprimo apprezzamento per il vostro impegno in favore di uno sviluppo giusto, solidale e rispettoso dell’ambiente, ed auspico ogni bene per la vostra attività, ha concluso.Sir