Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: L’AMORE PER IL NEMICO NUCLEO DELLA RIVOLUZIONE CRISTIANA; APPELLO PER LA GUINEA

Per un cristiano l’amore verso i nemici non è una “tattica” ma un modo di essere coerente con la radicalità della rivoluzione del Vangelo: lo ha detto, ieri mattina, il Papa all’Angelus. “Amate i vostri nemici”: commentando il Vangelo di ieri, Benedetto si è chiesto: “Perché Gesù chiede di amare i propri nemici, cioè un amore che eccede le capacità umane?” In realtà, ha evidenziato, “la proposta di Cristo è realistica, perché tiene conto che nel mondo c’è ‘troppa’ violenza, ‘troppa’ ingiustizia, e dunque non si può superare questa situazione se non contrapponendo un ‘di più’ di amore, un ‘di più’ di bontà, ma “questo ‘di più’ viene da Dio: è la sua misericordia, che si è fatta carne in Gesù e che sola può ‘sbilanciare’ il mondo dal male verso il bene, a partire da quel piccolo e decisivo ‘mondo’ che è il cuore dell’uomo”. Giustamente, ha aggiunto il Papa, “questa pagina evangelica viene considerata la ‘magna charta’ della nonviolenza cristiana, che non consiste nell’arrendersi al male – secondo una falsa interpretazione del ‘porgere l’altra guancia’ – ma nel rispondere al male con il bene, spezzando in tal modo la catena dell’ingiustizia”.

“Si comprende allora che la nonviolenza per i cristiani – ha proseguito Benedetto XVI – non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere della persona, l’atteggiamento di chi è ‘così convinto dell’amore di Dio e della sua potenza’, che non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell’amore e della verità”. L’amore del nemico, pertanto, “costituisce il nucleo della ‘rivoluzione cristiana’, una rivoluzione non basata su strategie di potere economico, politico o mediatico. La rivoluzione dell’amore, un amore che non poggia in definitiva sulle risorse umane, ma è dono di Dio che si ottiene confidando unicamente e senza riserve sulla sua bontà misericordiosa”. Ecco “la novità del Vangelo, che cambia il mondo senza far rumore”, “l’eroismo dei ‘piccoli’, che credono nell’amore di Dio e lo diffondono anche a costo della vita”. Infine, ricordando l’inizio della Quaresima mercoledì prossimo con il rito delle Ceneri, il Papa ha sottolineato come sia “il tempo favorevole nel quale tutti i cristiani sono invitati a convertirsi sempre più profondamente all’amore di Cristo”.

Dopo l’Angelus, ieri mattina, Benedetto XVI ha espresso la sua “spirituale vicinanza ad un Paese africano che sta vivendo momenti di particolare difficoltà: la Guinea”. “I vescovi di quella Nazione – ha aggiunto – mi hanno espresso la loro apprensione per la situazione di paralisi sociale, con scioperi generali e reazioni violente, che hanno causato numerose vittime. Nel domandare il rispetto dei diritti umani e civili, assicuro la mia preghiera perché il comune impegno a percorrere la via del dialogo porti a superare la crisi”. Il Papa ha, quindi, salutato tutti i polacchi e ricordato “l’iniziativa dei vescovi” di quel Paese per cui “il prossimo Mercoledì delle Ceneri sarà in Polonia un particolare giorno di ‘preghiera e penitenza di tutto il clero polacco’”. “La preghiera per la santità dei sacerdoti – ha detto il Santo Padre – colmi tutti i fedeli dello spirito di perdono, di riconciliazione e di reciproca fiducia. Dio benedica la Chiesa in Polonia”. Benedetto ha, infine, ricordato che ieri in vari Paesi dell’Oriente si celebrava “il capodanno lunare, con gioia e nell’intimità delle famiglie”. “A tutti quei grandi popoli – ha affermato – auguro di cuore serenità e prosperità”.Sir