Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: L’AMORE E’ IL CUORE DELLA VITA CRISTIANA

“Davanti a questo spettacolo di prati, di boschi, di vette protese verso il cielo, sale spontaneo nell’animo il desiderio di lodare Dio per le meraviglie delle sue opere, e la nostra ammirazione per queste bellezze naturali si trasforma facilmente in preghiera”. Così, ieri mattina, Benedetto XVI, nell’introdurre il suo primo Angelus, dal Castello di Mirabello, nel periodo di riposo a Lorenzago di Cadore, dove è giunto il 9 luglio. Dopo aver ringraziato “tutti coloro che in vario modo contribuiscono ad assicurarmi un soggiorno sereno e proficuo”, il Papa ha ricordato che “ogni buon cristiano sa che le vacanze sono tempo opportuno per distendere il fisico ed anche per nutrire lo spirito attraverso spazi più ampi di preghiera e di meditazione, per crescere nel rapporto personale con Cristo e conformarsi sempre più ai suoi insegnamenti”. Poi, commentando la parabola del buon samaritano, presentata dal Vangelo di ieri, ha evidenziato che essa introduce il “cuore del messaggio evangelico: l’amore verso Dio e l’amore verso il prossimo”. “Amare, dice Gesù, è comportarsi come il buon samaritano – ha spiegato il Santo Padre -. Noi sappiamo, del resto, che Buon Samaritano per eccellenza è proprio Lui: pur essendo Dio, non ha esitato ad abbassarsi sino a farsi uomo e a dare la vita per noi”.

L’amore, ha osservato Benedetto XVI, “è dunque il ‘cuore’ della vita cristiana; infatti solo l’amore, suscitato in noi dallo Spirito Santo, ci rende testimoni di Cristo”. “Ho voluto riproporre quest’importante verità spirituale – ha aggiunto – nel Messaggio per la XXIII Giornata mondiale della gioventù”, che verrà reso noto venerdì 20 luglio: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”. Il Papa ha, quindi, invitato i giovani a riflettere sul questo tema nei prossimi mesi, in preparazione “al grande appuntamento che avrà luogo a Sydney, in Australia, tra un anno, proprio in questi giorni di luglio”. “Le comunità cristiane di quell’amata Nazione – ha ricordato – stanno attivamente lavorando per accogliervi e sono loro grato per gli sforzi organizzativi che stanno compiendo”. Il Santo Padre ha, poi, affidato a Maria “il cammino di preparazione e lo svolgimento del prossimo incontro della gioventù del mondo intero”, al quale ha invitato “a partecipare numerosi” i ragazzi di ogni Continente. Infine, ha salutato i vescovi presenti: mons. Andrich, vescovo di Belluno-Feltre, mons. Mazzocato, vescovo di Treviso, mons. Magnani, vescovo emerito di Treviso, e mons. Pasqualotto, Vescovo ausiliare di Manaus, in Brasile, nativo di Treviso. Un saluto “con grande affetto” per i giovani impegnati nei campiscuola in Cadore.

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