Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: LA CHIESA E’ VICINA ALLE POPOLAZIONI PERUVIANE COLPITE DAL TERREMOTO

Il Perù straziato dal terremoto è nel cuore del Papa. Nel tradizionale appuntamento dell’Angelus domenicale, a Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha espresso la sua vicinanza spirituale alle popolazioni colpite dal sisma, pregando per quanti soffrono e assicurando che, in questo momento di prova, i peruviani non sono soli, ma  – ha detto, ricordando la possima visita in Perù del segretario di stato card. Tarcisio Bertone - ”La Chiesa è con voi, con tutta la sua solidarietà spirituale e materiale” . Prima dell’appello per il Perù, ribadito anche in lingua spagnola, il Papa si era soffermato sul passo del Vangelo della domenica, laddove Cristo confida ai discepoli di essere venuto a portare non la pace, ma la divisione. Sono parole queste, ha sottolineato il Pontefice, che richiedono di essere ben comprese. A che cosa si riferisce dunque Gesù quando dice di essere venuto a portare la divisione? “Questa espressione di Cristo – ha spiegato il Papa – significa che la pace che Egli è venuto a portare non è sinonimo di semplice assenza di conflitti. Al contrario, la pace di Gesù è frutto di una costante lotta contro il male. Lo scontro che Gesù è deciso a sostenere non è contro uomini o poteri umani, ma contro il nemico di Dio e dell’uomo, Satana. Chi vuole resistere a questo nemico rimanendo fedele a Dio e al bene deve necessariamente affrontare incomprensioni e qualche volta vere e proprie persecuzioni”. E’ per questo, ha proseguito, che quanti “intendono seguire Gesù e impegnarsi senza compromessi per la verità devono sapere che incontreranno opposizioni e diventeranno, loro malgrado, segno di divisione tra le persone, addirittura all’interno delle loro stesse famiglie”. Anche l’amore per i genitori, infatti, ha avvertito il Santo Padre, “è un comandamento sacro, ma per essere vissuto in modo autentico non può mai essere anteposto all’amore di Dio e di Cristo”. In tal modo, sulle orme del Signore Gesù, i cristiani diventano “strumenti della sua pace”, secondo la celebre espressione di san Francesco d’Assisi. Non di una pace inconsistente e apparente, ma reale, perseguita con coraggio e tenacia nel quotidiano impegno di vincere il male con il bene e pagando di persona il prezzo che questo comporta. 

Dopo la recita della preghiera mariana, Benedetto XVI ha rivolto un saluto particolare ai partecipanti al Meeting per l’amicizia tra i popoli di CL, incentrato sul tema “La verità è il destino per il quale siamo stati fatti” e ha salutato i pellegrini provenienti dalla Polonia, ricordando che in questi giorni ricorre il 750.mo anniversario della morte di San Giacinto, figlio della terra di Slesia. “Insieme a tutta la Chiesa – ha detto – ringrazio Dio per la sua vita e per il suo apostolato”. In lingua italiana, ha salutato i tanti giovani salesiani e francescani presenti, invitando questi ultimi ad essere profeti di fraternità nel mondo di oggi, sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi. (Fonte: Radio Vaticana)