Il termine vangelo’, ai tempi di Gesù, era usato dagli imperatori romani per i loro proclami. Essi erano definiti buone novelle’, cioè annunci di salvezza. Applicare questa parola alla predicazione di Gesù ebbe dunque un senso fortemente critico, come dire: Dio, non l’imperatore, è il Signore del mondo, e il vero Vangelo è quello di Gesù Cristo. A ricordarlo è stato il Papa, che nell’Angelus di ieri in piazza S. Pietro si è soffermato sull’inizio della missione pubblica di Cristo, che consiste essenzialmente nella predicazione del Regno di Dio e nella guarigione dei malati, a dimostrare che questo Regno si è fatto vicino, anzi, è ormai venuto in mezzo a noi. La “buona notizia” che Gesù proclama, per Benedetto XVI, si riassume in queste parole: “Il regno di Dio o regno dei cieli è vicino”. Espressione, questa, che non indica certo un regno terreno delimitato nello spazio e nel tempo, ma annuncia che è Dio a regnare, che è Dio il Signore e la sua signoria è presente, attuale, si sta realizzando. La novità del messaggio di Cristo è dunque che Dio in Lui si è fatto vicino, regna ormai in mezzo a noi, come dimostrano i miracoli e le guarigioni che compie. La signoria di Dio ha concluso il Papa – si manifesta nella guarigione integrale dell’uomo. Il regno di Dio è la vita che si afferma sulla morte, la luce della verità che disperde le tenebre dell’ignoranza e della menzogna.Sir