Vita Chiesa
BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: IL SILENZIO DI SAN GIUSEPPE CONTRO IL TROPPO RUMORE DEL MONDO
In un mondo troppo rumoroso, che non favorisce il raccoglimento e l’ascolto della voce di Dio, i cristiani devono lasciarsi contagiare’ dal silenzio di san Giuseppe. All’Angelus di oggi Benedetto XVI ritorna sul modo più vero di prepararsi al Natale. La scorsa settimana ha criticato il troppo consumismo legato alla festa e a suggerito il presepio come mezzo di evangelizzazione e di educazione alla fede in famiglia e nella società. Oggi propone il silenzio, la preghiera, la contemplazione per accogliere e custodire Gesù nella nostra vita e lo fa indicando la figura di san Giuseppe, padre putativo di Gesù. Il papa ricorda che Giovanni Paolo II vi era molto devoto e ha dedicato a questo santo l’Esortazione apostolica Redemptoris Custos, “Custode del Redentore”. Sulla figura di san Giuseppe si è fatto spesso ironia fra i non cristiani; fra i cattolici si esalta solo la sua funzione legale per rendere Gesù figlio di Davide’ e di sostegno economico della sacra Famiglia. Benedetto XVI sottolinea un’altra funzione, anche teologica e umana di questo santo: Non si esagera ha detto il papa – se si pensa che proprio dal “padre” Giuseppe Gesù abbia appreso sul piano umano quella robusta interiorità che è presupposto dell’autentica giustizia, la “giustizia superiore”, che Egli un giorno insegnerà ai suoi discepoli.
Il papa era di ritorno dalla sua prima visita pastorale a una parrocchia di Roma, Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone, dove in passato è stato cardinale titolare (1977- 1993).
Ecco le parole del Papa prima della preghiera mariana: