Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: IL ROSARIO PER LA PACE E LE MISSIONI; APPELLO ALLA RICONCILIAZIONE DELL’IRAQ

L’ultimo Angelus di Benedetto XVI dalla residenza estiva di Castel Gandolfo è stato dedicato oggi, prima domenica di ottobre, all’antica preghiera mariana del Rosario e alle missioni, prendendo spunto dalla festa della Beata Vergine del Rosario, il 7 ottobre, e dalla Giornata missionaria mondiale del 22 ottobre. A proposito del Rosario, Benedetto XVI ha detto che “la Madonna” ci invita a “riscoprire la bellezza di questa preghiera” e ha ricordato l’immagine del suo predecessore ”grande apostolo del Rosario… in ginocchio con la corona tra le mani, immerso nella contemplazione di Cristo”. “Il Rosario – ha aggiunto il papa – è preghiera contemplativa e cristocentrica, inseparabile dalla meditazione della Sacra Scrittura. É la preghiera del cristiano che avanza nel pellegrinaggio della fede, alla sequela di Gesù, preceduto da Maria”. Per questo Benedetto XVI ha chiesto a tutti di “recitare il Rosario durante questo mese in famiglia, nelle comunità e nelle parrocchie per le intenzioni del Papa, per la missione della Chiesa e per la pace nel mondo”.

“La Chiesa – ha proseguito il papa, riferendosi alla Giornata missionaria mondiale – è per sua natura missionaria” e ha ricordato l’importanza dell’annuncio “con le parole e con la concreta testimonianza della carità”. “Nel Messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale – ha detto Benedetto XVI – ho voluto presentare la carità proprio come “anima della missione”. Il papa ha anche citato la patrona delle missioni, la santa carmelitana Teresa di Gesù Bambino, che Giovanni Paolo II proclamò dottore della Chiesa. “Lei – ha detto il pontefice – che ha indicato come via ‘semplice’ alla santità l’abbandono fiducioso all’amore di Dio, ci aiuti ad essere testimoni credibili del Vangelo della carità. Maria Santissima, Vergine del Rosario e Regina delle missioni, ci conduca tutti a Cristo Salvatore”.

Dopo la preghiera dell’Angelus, Benedetto XVI ha aggiunto una speciale richiesta di preghiera per l’Iraq: “Ho avuto la gioia, ieri – ha spiegato il pontefice – di incontrare Sua Beatitudine Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei, il quale mi ha riferito sulla tragica realtà che deve affrontare quotidianamente la cara popolazione dell’Iraq, dove cristiani e musulmani vivono insieme da 14 secoli come figli della stessa terra. Auspico che non si allentino tra loro questi vincoli di fraternità, mentre, con i sentimenti della mia spirituale vicinanza, invito tutti ad unirsi a me nel chiedere a Dio Onnipotente il dono della pace e della concordia per quel martoriato Paese”.

Infine, prima dei saluti, Benedetto XVI ha ricordato la Giornata mondiale per l’habitat, indetta dall’Onu, dedicata quest’anno alle “Città, magneti di speranza”, all’urbanizzazione e alla situazione delle periferie, definito dal pontefice “uno dei più gravi problemi con cui l’umanità del XXI secolo è chiamata a confrontarsi”. E ha aggiunto: “Esprimo il mio incoraggiamento a quanti, a livello locale e internazionale, operano affinché alle persone che abitano nelle periferie degradate siano assicurate degne condizioni di vita, la soddisfazione dei bisogni primari e la possibilità di realizzare le proprie aspirazioni, in particolare nell’ambito familiare e in una convivenza sociale pacifica”.