Vita Chiesa
BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS: COME SARÀ IL NATALE DI CHI VIVE IL DRAMMA DELLA GUERRA?
La gioia che la liturgia della terza Domenica di Avvento risveglia nei cuori dei cristiani, non è riservata a loro soli: è un annuncio profetico destinato all’umanità intera, in modo particolare ai più poveri, in questo caso ai più poveri di gioia: lo ha detto, ieri mattina, il Papa, prima della recita dell’Angelus, da piazza San Pietro. Pensiamo – ha aggiunto – ai nostri fratelli e sorelle che, specialmente in Medio Oriente, in alcune zone dell’Africa e in altre parti del mondo vivono il dramma della guerra: quale gioia possono vivere? Come sarà il loro Natale? Pensiamo a tanti ammalati e persone sole che, oltre a essere provati nel fisico, lo sono anche nell’animo, perché non di rado si sentono abbandonati: come condividere con loro la gioia senza mancare di rispetto alla loro sofferenza?. Benedetto XVI ha, quindi, invitato a pensare anche a coloro specialmente ai giovani che hanno smarrito il senso della vera gioia, e la cercano invano là dove è impossibile trovarla: nell’esasperata corsa verso l’autoaffermazione e il successo, nei falsi divertimenti, nel consumismo, nei momenti di ebbrezza, nei paradisi artificiali della droga e di ogni forma di alienazione. Per il Santo Padre, non possiamo non mettere a confronto la liturgia di oggi e il suo Rallegratevi! con queste drammatiche realtà.
È proprio a chi è nella prova – ha osservato Benedetto XVI – ai feriti della vita ed orfani della gioia che si rivolge in modo privilegiato la Parola del Signore. L’invito alla gioia, dunque, non è un messaggio alienante, né uno sterile palliativo, ma, al contrario, é profezia di salvezza, appello ad un riscatto che parte dal rinnovamento interiore. Nel saluto dell’arcangelo Gabriele a Maria, Rallégrati, piena di grazia, il Signore è con te, a giudizio del Papa, sta il segreto dell’autentico Natale. Dio ha sottolineato Benedetto XVI – le ripete alla Chiesa, a ciascuno di noi: Rallegratevi, il Signore è vicino! Con l’aiuto di Maria, offriamo noi stessi, con umiltà e coraggio, perché il mondo accolga Cristo, che è la sorgente della vera gioia. Dopo l’Angelus, il Papa ha rivolto un saluto speciale ai bambini e ai ragazzi di Roma, venuti con i familiari e gli educatori per la benedizione delle statuette di Gesù Bambino, che porranno nei presepi delle loro case, delle scuole e degli oratori. Ringrazio – ha aggiunto – il Centro oratori romani che ha organizzato questo significativo pellegrinaggio e benedico di cuore tutti i Bambinelli’. Poi, rivolto ai ragazzi, ha detto: Davanti al presepe, pregate Gesù anche per le intenzioni del Papa.