La separazione tra Chiesa e Stato e dunque il principio di laicità sono un’acquisizione storica e culturale del cristianesimo. Ciò non toglie però che tra le due entità non ci debba essere collaborazione. Nell’accogliere questa mattina le Lettere credenziali della nuova ambasciatrice della Repubblica delle Filippine, Cristina Costaner-Ponce Enrile, papa Benedetto XVI è tornato a parlare di laicità ed ha nuovamente assicurato che la Chiesa è pienamente convinta della rispettiva autonomia e competenza di Chiesa e Stato. Anzi ha aggiunto possiamo dire che la distinzione tra religione e politica è un’acquisizione specifica del cristianesimo ed uno dei suoi contributi, storici e culturali, specifici. Chiesa e Stato sono comunque chiamati a collaborate. La Chiesa spiega il Papa – è ugualmente convinta che Stato e religione sono chiamate a supportarsi vicendevolmente per servire insieme il benessere personale e sociale della collettività. Questa armoniosa collaborazione ha detto il Papa richiede ai responsabili religiosi e civili di portare avanti le loro pubbliche responsabilità avendo come unica preoccupazione il bene comune. Coltivando uno spirito di onestà e di imparzialità ed avendo come scopo la giustizia, i leader ecclesiali e civili acquistano la fiducia delle persone. Tutto incalza il Santo Padre dovrebbe essere motivato dal desiderio di servire piuttosto che di guadagnare personalmente o trarre benefici e privilegi. E ciò richiede di agire rafforzando le pubbliche istituzioni salvaguardandole dalla corruzione delle faziosità e degli elitarismi. Il Papa si è poi congratulato con il governo filippino per la cura dei lavoratori migranti che hanno lasciato le Filippine per trovare lavoro all’estero ma ha anche chiesto di incrementare il più possibile le opportunità di lavoro nei luoghi di origine delle persone.Sir