Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’AMBASCIATORE DOMINICANO: INSIEME PER IL BENE COMUNE

La commemorazione del “V centenario della creazione dell’arcidiocesi di Santo Domingo” (8 agosto 1511) e “la Missione continentale che ha ricevuto impulso dalla V Assemblea generale dell’episcopato latino-americano e dei Carabi” di Aparecida, sono “motivo di un rinnovato dinamismo missionario ed evangelizzatore che favorirà la promozione umana di tutti i membri della società”. Lo ha detto stamattina Benedetto XVI ricevendo il nuovo ambasciatore della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede, Victor Manuel Grimaldi Céspedes. “La Chiesa – ha affermato il Papa – che non può confondersi mai con la comunità politica, converge con lo Stato nella promozione della dignità della persona e nella ricerca del bene comune della società”. In questo contesto di “reciproca autonomia e sana cooperazione”, si inseriscono le iniziative diplomatiche che “stanno al servizio della grande causa della pace, dell’avvicinamento e collaborazione tra i paesi e di un scambio fruttuoso per ottenere relazioni più umane e più giuste”. “Il suo Paese – ha aggiunto – ha continuato a forgiare nel tempo un ricco patrimonio culturale”, in cui “si distinguono significative tradizioni e costumi, molti dei quali hanno la loro origine e alimento nella dottrina cattolica che promuove in chi la professa un anelito di libertà e di coscienza critica, di responsabilità e solidarietà”.Grande e positivo è stato l’influsso della Chiesa per il progresso della Repubblica di Santo Domingo “soprattutto nel campo educativo, con le diverse università, centri di formazione tecnica, istituti e scuole parrocchiali; e nell’ambito assistenziale, con l’attenzione ai numerosi immigranti, ai rifugiati, disabili, malati, anziani, orfani e bisognosi”. Lo ha sottolineato il Papa, durante l’udienza concessa stamattina al nuovo ambasciatore dello Stato dell’America centrale presso la Santa Sede. Benedetto XVI ha voluto evidenziare la collaborazione “tra gli organismi cattolici locali e quelli dello Stato nello sviluppo di programmi che, cercando sempre il bene comune della società, favoriscono i più bisognosi e promuovono autentici valori morali e spirituali”. D’altra parte, ha aggiunto il Pontefice, è di “somma importanza” che anche oggi la Repubblica Dominicana continui a caratterizzarsi per quei “nobili principi che distinguono la ricca storia dominicana dalla fondazione”: “la difesa e diffusione di valori umani tanto basilari come il riconoscimento e la tutela della dignità della persona, il rispetto della vita umana dal suo concepimento alla suo termine naturale e la salvaguardia dell’istituzione familiare basata nel matrimonio tra un uomo ed una donna”.Negli ultimi tempi, grazie al contributo di diverse istanze, “si sono prodotti – ha sottolineato Benedetto XVI – notevoli risultati, tanto sul piano sociale quanto su quello economico che permettono di auspicare un futuro più luminoso e sereno”. Ma nonostante ciò, “rimane ancora una lunga strada da percorrere per assicurare una vita degna ai dominicani e sradicare i lacci della povertà, il narcotraffico, la emarginazione e la violenza”, ha denunciato il Santo Padre, per il quale “tutto ciò che è orientato al rinvigorimento delle istituzioni è fondamentale per il benessere della società che si appoggia su pilastri quali l’onestà e la trasparenza, l’indipendenza giuridica, l’attenzione e il rispetto dell’ecosistema ed il potenziamento dei servizi sociali, assistenziali, sanitari e educativi di tutta la popolazione”. “Questi passi – ha chiarito il Papa – devono essere accompagnati da una forte determinazione di sradicare definitivamente la corruzione che implica tanta sofferenza, soprattutto per i membri più poveri e indifesi della società”. Nella instaurazione di “un clima di vera concordia e di ricerca di risposte e soluzioni efficaci e stabili per i problemi più sentiti, le Autorità dominicane troveranno sempre la mano tesa della Chiesa, per la costruzione di una civiltà più libera, pacifica, giusta e fraterna”, ha assicurato Benedetto XVI.