Vita Chiesa

BENEDETTO XVI ALL’AMBASCIATORE DEL PAKISTAN: CRISTIANI E MUSULMANI INSIEME PER LA PACE

“Cristiani e musulmani adorano entrambi l’unico Dio, onnipotente creatore del cielo e della terra: è questo credo che ci spinge a unire le menti e i cuori mentre lavoriamo instancabilmente per la pace, la giustizia e un miglior futuro per l’umanità”. In queste parole l’invito alla collaborazione e alla convivenza lanciato da Benedetto XVI che oggi ha ricevuto le lettere credenziali del nuovo ambasciatore presso la Santa Sede della Repubblica islamica del Pakistan, Ayesha Riyaz. Il Papa si è detto “fiducioso che lo spirito di cooperazione che ha contraddistinto le nostre relazioni diplomatiche per oltre cinque decenni continuerà a promuovere i fondamentali valori che contribuiscono a sostenere l’intrinseca dignità della persona umana”. Obiettivo comune di cristiani e musulmani, ha ricordato il Pontefice, è “favorire la pace e la giustizia nel mondo per assicurare un miglior futuro per l’umanità. Ciò può essere realizzato quando c’é autentica cooperazione tra i popoli, le religioni e le nazioni”. Benedetto XVI ha affermato di “apprezzare l’impegno del Pakistan a lavorare insieme alla comunità internazionale per portare maggiore stabilità alla regione, e a proteggere vite innocenti dalle minacce del terrorismo e della violenza. La strada verso la sicurezza nazionale e internazionale è lunga e difficile. Richiede grande pazienza e determinazione. Nonostante gli ostacoli, tutti gli sforzi per tenere aperta la via della pace, stabilità e speranza devono essere incoraggiati e promossi”. Non è mancato un apprezzamento alle recenti riforme elettorali varate nel Paese tese a “a facilitare la piena partecipazione dei cittadini, compresi quelli appartenenti alle minoranze” e a “eliminare ingiuste forme di pregiudizio e discriminazione contro le donne”. In conclusione Benedetto XVI ha incoraggiato il Pakistan “ad aumentare gli sforzi nell’assicurare libertà per le persone di vivere, venerare e realizzare opere di carità secondo i dettami della loro coscienza e con immunità dalle intimidazioni”.Sir