Valorizzare gli strumenti spirituali e pastorali come la catechesi e l’Eucaristia per formare le coscienze dei credenti: è quanto sottolinea Benedetto XVI in un messaggio ai partecipanti al XX Corso per il Foro Interno, promosso dalla Penitenzieria Apostolica. Nel documento indirizzato al Penitenziere maggiore, il cardinale James Francis Stafford, il Papa esorta i sacerdoti ad alimentare la propria vita spirituale per compiere il loro indispensabile ministero. Formare rettamente la coscienza dei credenti, scrive Benedetto XVI, è una priorità pastorale perché nella misura in cui si perde il senso del peccato, aumentano purtroppo i sensi di colpa, che si vorrebbero eliminare con insufficienti rimedi palliativi. Nel suo Messaggio alla Penitenzieria Apostolica il Papa enumera quei preziosi strumenti spirituali e pastorali che vanno valorizzati sempre più: la catechesi, la predicazione, l’omelia, la direzione spirituale, il sacramento della Riconciliazione e la celebrazione dell’Eucaristia. Una adeguata catechesi, è la riflessione del Pontefice, offre un contributo concreto all’educazione delle coscienze stimolandole a percepire sempre meglio il senso del peccato, oggi in parte sbiadito o peggio obnubilato da un modo di pensare e di vivere ‘come se Dio non esistesse’, secondo la nota espressione di Grozio, tornata di grande attualità, e che denota un relativismo chiuso al vero senso della vita. Alla catechesi, prosegue il Messaggio, va unito un sapiente utilizzo della predicazione, che nella storia della Chiesa ha conosciuto forme diverse secondo la mentalità e le necessità pastorali dei fedeli. Anche oggi, rileva Benedetto XVI, nelle nostre comunità si praticano vari stili di comunicazione che utilizzano sempre più i moderni strumenti telematici a nostra disposizione. Gli attuali media, aggiunge, offrono provvidenziali opportunità per annunciare in modo nuovo e più vicino alle sensibilità contemporanee la Parola di verità affidata da Cristo alla sua Chiesa. Ribadisce dunque l’importanza dell’omelia, evidenziata anche dal recente Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio. Il Papa rivolge poi il pensiero alla direzione spirituale. Oggi più di ieri, è il suo monito, c’è bisogno di maestri di spirito saggi e santi. Ogni sacerdote, sottolinea, è chiamato ad amministrare la misericordia divina nel sacramento della Penitenza, aiutando il penitente a percorrere il cammino esigente della santità con retta ed informata coscienza. Per poter compiere tale indispensabile ministero, esorta il Papa, ogni presbitero deve alimentare la propria vita spirituale e curare un permanente aggiornamento teologico e spirituale. E invita i fedeli ad una devota e consapevole partecipazione alla Santa Messa per affinare la propria coscienza. Per essere ministri della misericordia divina e responsabili educatori delle coscienze, il Papa invita infine i sacerdoti a seguire l’esempio di santi confessori e maestri di spirito come il Curato d’Ars, di cui quest’anno si celebra il 150.mo anniversario della morte. (Fonte: Radio Vaticana)