Vita Chiesa
BENEDETTO XVI ALLA BASILICA DI SAN PAOLO: IL SIGNORE MI DIA LO SLANCIO MISSIONARIO DI WOJTYLA
“Voglia il Signore alimentare anche in me” lo slancio missionario che fu di papa Wojtyla, “perché non mi dia pace di fronte alle urgenze dell’annuncio evangelico nel mondo di oggi”. Lo ha detto oggi Benedetto XVI alla basilica di San Paolo, nella sua prima uscita ufficiale al di fuori del Vaticano. “E’ dinanzi a ai nostri occhi – ha detto – l’esempio del mio amato e venerato predecessore Giovanni Paolo II, un Papa missionario, la cui attività così intensa, testimoniata da oltre cento viaggi apostolici oltre i confini d’Italia, è davvero inimitabile”. “Che cosa lo spingeva – si è chiesto – ad n simile dinamismo se non lo stesso amore che trasformò l’esistenza di san Paolo. Voglia il Signore alimentare anche in me un simile amore, perché non mi dia pace di fronte alle urgenze dell’annuncio evangelico nel mondo di oggi”. Ha poi ribadito il fatto che la Chiesa “all’inizio del terzo millennio, sente con rinnovata vivezza che il mandato missionario di Cristo è più che mai attuale”.
Benedetto XVI è giunto alla basilica di San Paolo sulla via Ostiense, per venerare il cosiddetto “trofeo” dell’apostolo Paolo. Ratzinger ha percorso a piedi la navata centrale, stringendo mani e salutando i fedeli. Ha salutato alcuni bambini che erano nelle prime file della basilica, baciando un piccolo, che era tenuto in braccio dalla mamma, prima di salire sul “trono” papale, alla Confessione dell’apostolo, dove è stato accolto da un caloroso applauso.
L’omaggio al sepolcro di san Paolo per il Papa è un “pellegrinaggio tanto desiderato, un gesto di fede che – spiega – compio a nome mio, ma anche a nome della diletta diocesi di Roma, della quale il Signore mi ha costituito vescovo e pastore, e della Chiesa universale affidata alle mie premure pastorali”. Il Papa lo ha chiarito ricordando anche l’apostolato tra le genti di Paolo, che deve rinvigorire lo slancio missionario della Chiesa.