Non c’è alcuna opposizione tra la comprensione della fede riguardo alla creazione e la evidenza delle scienze empiriche. È tornato a ribadirlo papa Benedetto XVI accogliendo questa mattina in udienza i membri della Pontificia Accademia delle scienze che da oggi fino al 3 novembre stanno dedicando la loro assemblea plenaria al tema Approcci scientifici sull’evoluzione dell’universo e della vita. Il Papa ha apprezzato la scelta dell’argomento di riflessione perché ha detto molti nostri contemporanei oggi desiderano riflettere sull’origine ultima degli esseri, la loro causa e la loro fine e il significato della storia umana e dell’universo. Il Papa ha quindi pronunciato una vera e propria lezione sull’origine della vita. Affermare che il fondamento del cosmo e i suoi sviluppi, ha detto il Papa, risalgono alla infinita saggezza del Creatore non significa dire che la creazione ha a che fare solo con l’inizio della storia del mondo e della vita. Implica piuttosto che il creatore fonda questi sviluppi e li supporta continuamente. Pertanto la creazione non è né un movimento né una mutazione. E’ invece una relazione fondante e continua che lega la creatura al Creatore che è causa di ogni essere e di tutto il divenire. Pertanto ha proseguito il Papa rifacendosi al pensiero di Tommaso Aquino la creazione non è né un movimento né una mutazione. È piuttosto una relazione fondante e continua che lega la creatura al Creatore che è causa di ogni essere e di tutto il divenire. Rifacendosi poi ad una immagine di Galileo, papa Benedetto XVI ha detto che la natura è come un libro il cui autore è Dio e la cui storia, evoluzione, contenuto e significato vengono letti nel tempo a seconda dei differenti approcci delle scienze. Questa immagine ci aiuta anche a capire che il mondo, lungi dall’essere originato dal caos, assomiglia ad un libro ordinato. Possiamo non essere in grado di leggere l’armonia del tutto e le relazioni tra le singoli parti e le loro relazioni con l’insieme. Tuttavia rimane una vasta gamma di eventi intellegibili. Il processo è razionale e rivela un ordine fatto di corrispondenze e di finalità innegabili. Lo studio sperimentale e filosofico è chiamato a indagare questi ordini. Da qui la riconoscenza della Chiesa per le scienze naturali, anche perché è grazie ad esse ha detto oggi il Santo Padre che noi abbiamo grandemente aumentato la nostra comprensione riguardo l’unicità del posto dell’uomo rispetto al cosmo.Sir