Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI VESCOVI UCRAINI DI RITO LATINO: PROSEGUIRE CON ENTUSIASMO SULLA VIA DELL’ECUMENISMO

“Come non ritenere una provvidenziale opportunità il fatto che coesistano insieme due Comunità distinte nelle loro tradizioni ma pienamente cattoliche, entrambe protese a servire l’unico Kyrios e ad annunciarne il vangelo?”: lo ha detto il Papa questa mattina a Castel Gandolfo, ricevendo in udienza i vescovi di rito latino dell’Ucraina, in visita ad limina: mons. Markiyan Trofym’yak (Lutsk), mons. Antal Majnek (Mukacheve) e mons. Bronislaw Bernacki (Odessa-Simferopol). “L’unità dei cattolici, nella diversità dei riti, e lo sforzo di manifestarla in ogni ambito, – ha proseguito Benedetto XVI – mostra il volto autentico della Chiesa Cattolica e costituisce un segno quanto mai eloquente anche per gli altri cristiani e per l’intera società”. Riferendosi poi alle problematiche pastorali del Paese, ha aggiunto che “i lunghi anni della dominazione atea e comunista hanno lasciato evidenti tracce nelle generazioni attuali. Esse sono altrettante sfide che vi interpellano”, sottolineando che “se si consolida la comunione all’interno delle comunità cattoliche sarà più agevole condurre un proficuo dialogo tra la Chiesa Cattolica e le altre Chiese e Comunità ecclesiali”. Proseguendo nel suo discorso ai vescovi ucraini di rito latino, il Papa ha toccato il tema dei rapporti con gli ortodossi, che costituiscono la maggioranza della popolazione ucraina. “L’esigenza ecumenica – ha detto – è fortemente avvertita da voi, che da lunghi secoli vivete insieme ai nostri fratelli ortodossi e con loro cercate di tessere un quotidiano dialogo che abbraccia tanti aspetti della vita. Le difficoltà, gli ostacoli, e persino eventuali insuccessi non rallentino il vostro entusiasmo nell’andare in questa direzione”. Ha poi esortato i presuli a curare la formazione dei presbiteri, come pure a coltivare le vocazioni religiose, aggiungendo che “la cura delle vocazioni presuppone naturalmente una valida pastorale familiare. La formazione di un laicato che sappia rendere ragione della fede si rende in questi nostri tempi ancor più necessaria e rappresenta uno degli obbiettivi pastorali da perseguire con impegno”. In Ucraina è molto vivo il ricordo della visita pastorale di Giovanni Paolo II svolta nel giugno 2001, durante la quale lo scomparso pontefice ebbe modo di incontrare anche esponenti della Chiesa ortodossa.Sir