Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI VESCOVI SCOZZESI: LA CHIESA NON DÀ PROIBIZIONI RETROGADE

“Troppo spesso la dottrina della Chiesa viene percepita come una serie di proibizioni e posizioni retrograde”, quando invece la realtà proposta dalla Chiesa “è creativa e vitale, e è finalizzata alla realizzazione più completa possibile del grande potenziale di bene e di felicità che Dio ha impiantato all’interno di ognuno di noi”. E’ quanto ha detto questa mattina papa Benedetto XVI ai vescovi scozzesi nel corso della loro visita ad limina in Vaticano. Il Papa – che visiterà il Paese nell’ambito del suo viaggio apostolico nel Regno Unito a settembre – ha fatto riferimento alle “sfide” che la Chiesa di scozia è chiamata ad affrontare di fronte alla “crescente marea di secolarismo nel vostro Paese”. Ed, entrando nei particolari, il Papa ha aggiunto: “Il sostegno all’eutanasia colpisce nel cuore la concezione cristiana della dignità della vita umana. I recenti sviluppi in materia di etica medica e alcune delle pratiche promosse nel campo dell’embriologia destano grande preoccupazione. Se l’insegnamento della Chiesa è compromessa, anche leggermente, in uno di tali settori, diventa poi difficile difendere la pienezza della dottrina cattolica in modo integrale. I pastori della Chiesa devono, pertanto, continuamente richiamare i fedeli alla completa fedeltà al Magistero della Chiesa, e allo stesso tempo, sostenere e difendere il diritto della Chiesa a vivere liberamente nella società secondo le sue convinzioni”. Il Papa chiede ai presuli scozzesi di far capire alla gente del loro Paese che “la Chiesa offre al mondo una visione positiva e stimolante della vita umana, della bellezza del matrimonio e della gioia della paternità”. E’ una visione – ha aggiunto – “radicata sull’amore infinito, trasformante” di Dio “per tutti noi”. “Siate sicuri di presentare questo insegnamento in modo che sia riconosciuto come messaggio di speranza”. Nel suo discorso, il Papa ha anche ricordato come la Chiesa di Scozia, come molti altri Paesi dell’Europa del Nord, “ha subito la tragedia della divisione” dei cristiani che si è verificata 450 anni fa. “Rendo grazie a Dio per i progressi compiuti nel guarire le ferite” di quel periodo. Il Papa ha quindi riconosciuto il lavoro per la “ricostruzione dell’unità” portato avanti dall’organismo ecumenico “Action Churches Together in Scotland”.Sir