Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: AI VESCOVI CANADESI, I POLITICI CATTOLICI NON SCENDANO A COMPROMESSI

L’esclusione di Dio dalla sfera pubblica, la coerenza dei politici cattolici, il relativismo e la formazione cristiana dei giovani sono stati al centro della riflessione che Benedetto XVI ha offerto ai vescovi canadesi, in visita ad limina apostolorum, ricevuti stamani in udienza. “Oggi gli ostacoli alla diffusione del regno di Cristo appaiono più gravi nella scissione tra Vangelo e cultura, con l’esclusione di Dio dalla sfera pubblica” ha detto il Papa alla delegazione guidata da mons. Richard W. Smith, vescovo di Pembroke e presidente della Conferenza episcopale dell’Ontario-Canada. Con riferimento al Paese che “in nome della tolleranza ha dovuto sopportare” la ridefinizione “del termine sposo/a, e in nome della libertà di scelta si è confrontato con la quotidiana distruzione di bambini non nati”, il Pontefice ha stigmatizzato i leader cristiani che “sacrificano l’unità della fede e approvano la disintegrazione della ragione e dei principi etici”. “La democrazia – ha affermato – prospera solo quando si fonda su una corretta concezione della persona umana”; un principio sul quale “l’impegno dei cattolici in politica non può scendere a compromessi”. Un pensiero infine, alle scuole cattoliche presenti in Canada, e un incoraggiamento a chi si impegna nella formazione dei giovani, “oggi insidiata dal relativismo”. Di qui “l’urgenza dell’apostolato della carità intellettuale” che sostiene l’unità del sapere” e “guida i giovani verso l’esercizio di una libertà che si coniuga con la fede”. Sir