Occorre prestare molta attenzione alla dimensione umana della formazione dei candidati al sacerdozio. Lo ha detto Benedetto XVI questa mattina accogliendo i seminaristi dei Pontifici Seminari campano, calabro e umbro nel centenario della loro fondazione. Il contesto culturale di oggi ha detto il papa esige una solida preparazione filosofica-teologica dei futuri presbiteri. Nel suo discorso il Papa ha sottolineato quanto sia oggi indispensabile l’armoniosa integrazione tra il ministero, le sue molteplici attività e la vita spirituale. E riprendendo un concetto già espresso nella Lettera ai seminaristi, il Papa ha parlato dell’importanza che il sacerdote abbia messo in giusto equilibrio cuore e intelletto, ragione e sentimento, corpo e anima e che sia umanamente integro’. Sono queste ha poi aggiunto le ragioni che spingono a prestare molta attenzione alla dimensione umana dei seminaristi. E’ infatti nella nostra umanità ha spiegato Benedetto XVI – che ci presentiamo davanti a Dio, per essere davanti ai nostri fratelli degli autentici uomini di Dio. Il Papa ha quindi ricordato ai seminaristi quanto disse loro il beato Giovanni XXIII, alle soglie del Concilio Vaticano II: Il mondo aspetta dei santi: questo soprattutto. Prima ancora che sacerdoti colti, eloquenti, aggiornati, si vogliono sacerdoti santi e santificatori. Queste parole ha concluso il papa attuale – risuonano ancora attuali, perché forte più che mai è nella Chiesa tutta, come nelle vostre particolari regioni di provenienza, la necessità di operai del Vangelo, testimoni credibili e promotori di santità con la loro stessa vita. Possa ciascuno di voi rispondere a questa chiamata!. (Sir)