Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI SALESIANI: ALLARGARE GLI AMBITI DELL’IMPEGNO EDUCATIVO

Un invito ad “allargare gli ambiti dell’impegno educativo con attenzione alle nuove povertà giovanili, all’educazione superiore, all’immigrazione”, ma anche “alla famiglia e al suo coinvolgimento”. A rivolgerlo oggi ai salesiani è il Papa, in un messaggio indirizzato a don Pascual Chavez Villanueva, rettore maggiore dei salesiani di don Bosco. Senza educazione – ha detto Benedetto XVI, rilanciando i contenuti della “Lettera” sul’educazione recentemente consegnata alla diocesi di Roma – non c’è evangelizzazione duratura e profonda, non c’è crescita e maturazione, non si dà cambio di mentalità e di cultura”: di qui la necessità di “valorizzare l’apporto all’educazione nel campo dell’evangelizzazione dei giovani”, che “nutrono desideri profondi di vita piena, di amore autentico, di libertà costruttiva”, ma spesso vedono le loro attese “tradite”. Al contrario, per il Papa “è indispensabile aiutare i giovani a valorizzare le risorse che portano dentro come dinamismo e desiderio positivo; metterli a contatto con proposte ricche di umanità e di valori evangelici; spingerli ad inserirsi nella società come parte attiva attraverso il lavoro, la partecipazione e l’impegno per il bene comune”. I giovani, la constatazione del Pontefice, “sono sensibili a proposte di impegno esigente, ma hanno bisogno di testimoni e guide”: di qui l’utilità della figura del “salesiano coadiutore”. “Rendere presente don Bosco tra i giovani del nostro tempo”, la consegna del Papa in vista del 2015, anno del bicentenario della nascita del fondatore dei salesiani. Proprio a partire dal “vivo e fecondo” carisma di don Bosco, secondo Benedetto XVI “occorre proporre ai giovani il fascino della vita consacrata, la radicalità della sequela di Cristo obbediente, povero e casto, il primato di Dio e dello Spirito, la vita fraterna in comunità, lo spendersi totalmente per la missione”. Tutto ciò, ha raccomandato il Papa, attraverso uno “stile di vita alternativo rispetto ala cultura del tempo”, che implica la necessità di “vigilare sui possibili influssi del secolarismo”. “In un tempo di frammentazione e di fragilità qual è il nostro”, infatti, per il Papa occorre superare la dispersione dell’attivismo” e “condurre una vita semplice, povera, sobria, essenziale e austera”, in modo da reagire “ai rischi e alle minacce della mediocrità e dell’imborghesimento” tramite la capacità di “essere più vicini ai bisognosi e agli emarginati”. Non manca, nel messaggio, un riferimento alla crisi delle vocazioni: “In un momento in cui in Europa le vocazioni diminuiscono le sfide dell’evangelizzazione crescono – l’invito del Papa – la Congregazione salesiana deve essere attenta a rafforzare la proposta cristiana, la presenza della Chiesa e il carisma di don Bosco in questo continente”. “Nell’emergenza educativa che esiste in numerose parti del mondo, la Chiesa ha bisogno del contributo di studiosi che approfondiscano la metodologia dei processi pedagogici e formativi, l’evangelizzazione dei giovani, la loro educazione morale, elaborando insieme risposte alle sfide della postmodernità, dell’interculturalità e della comunicazione sociale e cercando nel contempo di venire in aiuto alle famiglie”. Ne è convinto il Papa, che nel messaggio ai salesiani rivolge “un ringraziamento particolare per il lavoro di ricerca e di formazione che svolge nell’Università Pontificia Salesiana, dove si sono formati e sono stati docenti anche alcuni tra i miei attuali più stretti e stimati collaboratori”. Compito dell’ateneo, per il Papa, è “proporre una pedagogia cristiana attuale, ispirata allo specifico carisma che le è proprio”, a partire dalla consapevolezza che “l’educazione costituisce uno dei punti nodali della questione antropologica odierna”. “Unica tra le Università Pontificie”, ha ricordato il Santo Padre, la Salesiana ha una Facoltà di Scienze dell’Educazione ed un Dipartimento di Pastorale Giovanile e Catechetica. “In vista di uno studio che si avvalga della diversità delle culture e sia attento alla molteplicità dei contesti”, per il Papa “è auspicabile che si incrementi in essa la presenza di docenti provenienti da tutta la Congregazione”.

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