Puntate in alto, ne sarete felici per tutta la vita; perché Gesù non vi deluderà mai. Questo, in sintesi, il messaggio rivolgo oggi dal Papa ai ragazzi e agli educatori dell’Acr (Azione cattolica ragazzi), ricevuti in udienza. Bravi!, ha detto loro Benedetto XVI, definendoli un gruppo di ragazzi e di ragazze in gamba, perché la vostra attenzione non si ferma solo ai compagni di scuola o di gioco, ma vuole arrivare là dove tanti coetanei non possono stare bene ed essere felici come voi, perché mancano del necessario per vivere in modo degno. Siate sempre sensibili verso chi ha bisogno di aiuto, l’invito del Papa: fate come Gesù che non lasciava nessuno solo con i suoi problemi, ma lo accoglieva sempre, condivideva le sue difficoltà, lo aiutava e gli donava la forza e la pace di Dio. Riferendosi al tema scelto quest’anno dall’Acr, Alzati, ti chiama, il Santo Padre ha ammesso: A volte non è così facile da ascoltare e la risposta non è sempre immediata. Io non vi invito solo ad essere pronti, ma a vedere che dentro questa parola quotidiana c’è una chiamata di qualcun’altro che vi vuole bene, c’è una chiamata di Dio alla vita. Al mattino, quando vi alzate ricordatevi anche del grande Amico che è Gesù con una preghiera. Spero lo facciate tutti i giorni!.La prima chiamata, ha detto il Papa ai ragazzi, l’avete avuta con il dono della vita; siate sempre attenti a questo grande dono, apprezzatelo, siatene riconoscenti al Signore, chiedetegli che doni una vita gioiosa ad ogni ragazzo e ragazza del mondo: tutti siano rispettati, sempre, e a nessuno manchi il necessario per vivere. Col battesimo, ha proseguito Benedetto XVI, siete diventati fratelli di Gesù, e nel giorno della Comunione l’amicizia con Gesù è diventata stretta intima. Di qui la necessità di rispondere con generosità al Signore che vi chiama alla sua amicizia e di essere coraggiosi nel dargli una risposta, sia che si tratti della chiamata a formare una famiglia, sia di quella ad essere sacerdoti, religiose, missionari o missionarie. Ringraziando tutti i vostri educatori e i vostri genitori, Benedetto XVI ha chiesto ai ragazzi di dire ai loro coetanei: Guarda che io ho risposto alla chiamata di Gesù e sono contento perché ho trovato in Lui un grande Amico, che incontro nella preghiera, che vedo tra i miei amici, che ascolto nel Vangelo. Il Natale che vi auguro è questo: quando farete il presepio pensate che state dicendo a Gesù: vieni nella mia vita e io ti ascolterò sempre. Non è mancato uno speciale augurio all’assistente dell’Ac, mons. Domenico Sigalini, che sta guarendo da un grave incidente, al presidente e a tutta l’Azione Cattolica Italiana.Grazie per quanto ogni giorno fai per il bene della Chiesa, per la tua passione per ogni uomo e per ogni donna del mondo, per il tuo impegno generoso e costante con cui accompagni i passi di quanti cercano risposte ai loro desideri, di quanti cercano di dare un senso vero alla loro vita. È un passaggio degli auguri che i ragazzi dell’Azione cattolica (Acr), ricevuti oggi in udienza, hanno rivolto a Benedetto XVI. Esprimendo al Papa gli auguri di Natale di tutta l’Azione cattolica, che ha scelto proprio noi bambini e ragazzi a rappresentarla, la delegazione dell’Acr ha ricordato l’incontro vissuto insieme il 30 ottobre dell’anno scorso con l’invito ad essere sempre di più amici di Gesù che papa Ratzinger rivolse loro. Oggi ha proseguito l’Acr vogliamo dirti che ci siamo impegnati a conoscere il Signore, ad ascoltarlo, a parlare con Lui nella preghiera e ad incontrarlo nei sacramenti e nella Santa Messa. Anche se non sempre ci riusciamo pienamente, desideriamo però davvero crescere nell’amicizia con Gesù per essere bambini e ragazzi felici, e in questo, il cammino dell’Acr ci aiuta e ci sostiene. Infine, un pensiero al prossimo mese di gennaio, dedicato al tema della pace, nel quale l’Acr sosterrà un progetto di solidarietà in Bolivia, che ci aiuterà a riflettere hanno detto i ragazzi su tutte quelle situazioni d’illegalità, in cui non sono garantiti i diritti fondamentali dell’uomo. (Sir)