C’è un codice che permette ai cristiani di decifrare le problematiche del mondo: il Vangelo. A questo codice Benedetto XVI ha invitato a fare costante riferimento parlando agli allievi della Pontificia Accademia Ecclesiastica, i futuri sacerdoti destinati al servizio diplomatico della Santa Sede, un servizio di grande importanza e al contempo – ha riconosciuto con schiettezza Benedetto XVI esposto al rischio di una contaminazione quando la saldezza spirituale dovesse entrare in conflitto con logiche che non appartengono a chi è di Cristo. In effetti, – ha detto il Papa – il servizio nelle nunziature apostoliche si può considerare, in qualche misura, come una specifica vocazione sacerdotale, un ministero pastorale che comporta un particolare inserimento nel mondo e nelle sue problematiche spesso assai complesse, di carattere sociale e politico. E’ allora importante che impariate a decifrarle, sapendo che il ‘codice’, per così dire, di analisi e di comprensione di queste dinamiche non può essere che il Vangelo e il perenne Magistero della Chiesa.Dunque, pienamente formati alla lettura attenta delle realtà umane e sociali, ma anche pienamente intimi di Gesù: su questi pilastri, ha proseguito il Papa, si regge l’architrave di questo particolare impegno. L’essere “uomini di intensa preghiera, ha indicato Benedetto XVI ai giovani di fronte a sé, vi aiuterà a superare solitudini e incomprensioni e a non perdere di vista l’essenzialità del servizio. Quella capacità di dialogo con la modernità che vi è richiesta – ha proseguito- nonché il contatto con le persone e le istituzioni che esse rappresentano, esigono una robusta struttura interiore e una solidità spirituale in grado di salvaguardare e anzi di evidenziare sempre meglio la vostra identità cristiana e sacerdotale. Solo così potrete evitare di risentire degli effetti negativi della mentalità mondana, e non vi lascerete attrarre né contaminare da logiche troppo terrene.Il Pontefice ha quindi invitato gli allievi della Pontificia Accademia Ecclesiastica a vivere con particolare intensità l’Anno sacerdotale che inizierà il prossimo 19 giugno. Valorizzate al massimo questa opportunità – ha detto loro – per essere sacerdoti secondo il cuore di Cristo, come san Giovanni Maria Vianney. Il Signore – ha detto ancora il Papa – ci vuole santi, cioè tutti suoi’, non preoccupati di costruirci una carriera umanamente interessante o comoda, non alla ricerca del plauso e del successo della gente, ma interamente dediti al bene delle anime, disposti a compiere fino in fondo il nostro dovere con la consapevolezza di essere ‘servi inutili’, lieti di poter offrire il nostro povero apporto alla diffusione del Vangelo. (Fonte: Radio Vaticana)