Vita Chiesa

BENEDETTO XVI AI DELEGATI DELLE CHIESE D’EUROPA: «PERCORRERE CON DECISIONE LA VIA DELL’UNITÀ»

“Lavorare senza risparmio di energie alla ricostituzione della piena e visibile unità di tutti i seguaci di Cristo”: il “prioritario impegno” assunto da Benedetto XVI all’inizio del pontificato, è stato ribadito questa mattina dal Papa nel corso dell’incontro con i 150 delegati di Chiese, Conferenze episcopali, comunità e organismi ecumenici di tutta Europa, convenuti a Roma per la “prima tappa” della Terza Assemblea ecumenica europea (Aee3, Sibiu, 4-8 settembre 2007).

Un “pellegrinaggio ecumenico” partito significativamente “proprio qui da Roma, dove ebbero luogo la predicazione e il martirio degli apostoli Pietro e Paolo” ha detto il Papa ai delegati ricevuti in udienza, rammentando loro che il tema prescelto (La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa) “indica che è questa la vera priorità per l’Europa: impegnarsi perché la luce di Cristo risplenda e illumini con rinnovato vigore i passi del Continente europeo all’inizio del nuovo millennio”.

“Mi auguro – ha proseguito il Pontefice – che ogni tappa di questo pellegrinaggio sia segnata dalla luce di Cristo e che la prossima Assemblea ecumenica europea possa contribuire a rendere più consapevoli i cristiani dei nostri Paesi circa il dovere di testimoniare la fede nell’odierno contesto culturale, spesso segnato dal relativismo e dall’indifferenza. E’ questo – ha concluso – un servizio indispensabile da rendere alla Comunità europea, che in questi anni ha allargato i suoi confini”. “L’Europa ha bisogno di riscoprire le sue radici cristiane”, ma per una “presenza incisiva e illuminante” dei cristiani occorre “percorrere con decisione la via della riconciliazione e dell’unità”, ha detto ancora Benedetto XVI ai 150 delegati. “Perché sia fruttuoso il processo di unificazione che ha avviato, l’Europa ha bisogno di riscoprire le sue radici cristiane, dando spazio ai valori etici che fanno parte del suo vasto e consolidato patrimonio spirituale” ha affermato il Pontefice, rammentando che tocca ai “discepoli di Cristo” aiutare “l’Europa a prendere coscienza di questa sua peculiare responsabilità nel consesso dei popoli”. Tuttavia, ha precisato Benedetto XVI, facendo propria una preoccupazione già espressa da Giovanni Paolo II in occasione della prima Assemblea del Sinodo dei vescovi per l’Europa (1991), “la presenza di noi cristiani sarà incisiva e illuminante solo se avremo il coraggio di percorrere con decisione la via della riconciliazione e dell’unità”. Per Benedetto XVI, “dopo la caduta del muro, che divideva i Paesi dell’Oriente e dell’Occidente, è più facile l’incontro tra i popoli”, e “si avverte il bisogno di affrontare uniti le grandi sfide del momento”. “L’esperienza – ha concluso il Papa – dimostra ampiamente che il dialogo sincero e fraterno genera fiducia, elimina le paure e i preconcetti, scioglie le difficoltà e apre al confronto sereno e costruttivo”.Sir