Condividere con il Verbo incarnato la pazienza del costruire’. È il compito, secondo Benedetto XVI, cui sono chiamati gli studenti universitari romani. Questa sera il Papa ha incontrato, come di consueto nell’imminenza del Natale, i docenti e gli studenti degli atenei della capitale. Costruire la propria esistenza, costruire la società ha detto il Pontefice nell’omelia della Messa celebrata nella basilica vaticana -, non è opera che possa essere realizzata da menti e cuori distratti e superficiali. Occorrono una profonda azione educativa e un continuo discernimento, che devono coinvolgere tutta la comunità accademica, favorendo quella sintesi tra formazione intellettuale, disciplina morale e impegno religioso che il beato John Henry Newman aveva proposto nella sua Idea di Università. Nei nostri tempi, ha rilevato Benedetto XVI, si avverte il bisogno di una nuova classe di intellettuali capaci di interpretare le dinamiche sociali e culturali offrendo soluzioni non astratte, ma concrete e realistiche. L’Università è chiamata a svolgere questo ruolo insostituibile e la Chiesa se ne fa convinta e fattiva sostenitrice. La Chiesa di Roma, in particolare, è impegnata nel sostenere la vocazione dell’Università con il contributo di tanti sacerdoti che operano nelle cappellanie, ha fatto notare il Papa esprimendo apprezzamento per il programma di pastorale universitaria. Quest’anno, ha infatti sottolineato il Pontefice, il progetto di offrire alla città di Roma una cultura a servizio dello sviluppo integrale della persona è un concreto esempio di ciò che Giovanni Battista Montini, assistente della Fuci, chiamava carità intellettuale. Per Benedetto XVI, la comunità universitaria romana, con le sue istituzioni statali, private, cattoliche e pontificie, è chiamata a superare precomprensioni e pregiudizi che talvolta impediscono lo sviluppo di una cultura autentica. Lavorando in sinergia, in particolare con le Facoltà teologiche, le Università romane possono indicare che è possibile un nuovo dialogo e una nuova collaborazione tra la fede cristiana e i diversi saperi, senza confusione e senza separazione, ma condividendo la medesima aspirazione a servire l’uomo nella sua pienezza. Riferendosi alla consegna da parte della delegazione universitaria africana dell’Icona di Maria Sedes Sapientiae alla delegazione universitaria spagnola, al termine della celebrazione, il Papa ha evidenziato l’inizio del pellegrinaggio dell’effigie mariana in tutte le Università iberiche, segno che orienta verso l’incontro di agosto a Madrid. E’ molto importante ha concluso – la presenza di giovani universitari preparati e desiderosi di comunicare ai propri coetanei la fecondità della fede cristiana non solo in Europa, ma in tutto il mondo.Sir