La responsabilità per il futuro dell’umanità nonché il rispetto per la natura e il mondo attorno a noi chiedono oggi più che mai che l’attenta osservazione, il giudizio critico, la pazienza e la disciplina siano essenziali per il moderno metodo scientifico. Lo ha detto questa mattina papa Benedetto XVI incontrando gli astronomi che stanno partecipando al Colloquio patrocinato dalla Specola Vaticana in occasione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia. Il Papa ha anche sottolineato che la vera conoscenza è sempre rivolta alla sapienza, e invece di limitare gli occhi della mente, essa ci invita a sollevare lo sguardo verso la sfera superiore dello spirito. Conoscenza, in una parola, deve essere intesa e perseguita in tutta la sua ampiezza liberatrice. Il Papa ha quindi invitato gli scienziati a non ridurre la conoscenza a calcolo ed esperimento, ma a rivolgere lo sguardo alla ricerca di quella verità ultima che, sebbene sia al di là nostra comprensione completa, è tuttavia la chiave della nostra autentica felicità e la libertà, la misura della nostra umanità vera, e il criterio per un giusto rapporto con il mondo fisico e con i nostri fratelli e sorelle nella grande della famiglia umana. Da qui l’augurio che l’anno internazionale dell’astronomia conduca oltre che alla contemplazione delle meraviglie della creazione alla contemplazione del Creatore e di quell’Amore che è il motivo ispiratore della sua creazione, l’Amore che, nelle parole di Dante alighieri, muove il sole e l’altre stelle”.Sir