Il matrimonio e la famiglia costituiscono un fondamento decisivo per un sano sviluppo della società civile, dei Paesi e dei popoli. Lo ha detto questa mattina il Papa ricevendo in Vaticano Gábor Győriványi, ambasciatore della Repubblica d’Ungheria presso la Santa Sede, per la presentazione delle Lettere credenziali. Benedetto XVI ha rammentato che dopo la ripresa dei rapporti diplomatici tra la Santa Sede e la Repubblica d’Ungheria nel 1990, si è potuta sviluppare nuova fiducia per un dialogo attivo e costruttivo con la Chiesa cattolica. Affermando che la Santa Sede sta seguendo con interesse l’elaborazione della nuova Costituzione e l’intenzione di voler far riferimento, nel preambolo, all’eredità del cristianesimo, il Papa ha auspicato che questa nuova Costituzione sia ispirata ai valori cristiani, in modo particolare la posizione del matrimonio e della famiglia nella società e la protezione della vita. Il matrimonio tra uomo e donna, ha spiegato, ha dato all’Europa il suo particolare aspetto e il suo umanesimo, e l’Europa non sarebbe più Europa se tale cellula basilare della costruzione sociale sparisse o venisse sostanzialmente trasformata. Oggi matrimonio e famiglia sono a rischio per l’erosione dei loro valori più intimi di stabilità e indissolubilità che portano all’aumento dei divorzi e delle convivenze. Il Papa si è detto preoccupato anche per i diversi generi di unione che non hanno alcun fondamento nella storia della cultura e del diritto in Europa e ha precisato: la Chiesa non può approvare iniziative legislative che implichino una valorizzazione di modelli alternativi della vita di coppia e della famiglia. Essi contribuiscono all’indebolimento dei principi del diritto naturale, alla relativizzazione della legislazione e dei valori nella società. Benedetto XVI ha quindi osservato che non ci si aspetta dallo Stato che venga imposta una determinata religione; esso dovrebbe piuttosto garantire la libertà di confessare e praticare la fede. Tuttavia, politica e fede cristiana si toccano perché la fede è una forza purificatrice per la ragione e aiuta a far sì che ciò che è buono e giusto possa essere riconosciuto e realizzato. Con riferimento all’ingresso, sei anni fa, dell’Ungheria nell’Ue, il Papa ne ha sottolineato il contributo importante al coro a più voci degli Stati d’Europa e ha rammentato che all’inizio del prossimo anno, per la prima volta, l’Ungheria assumerà la presidenza del Consiglio Ue e sarà chiamata in modo particolare ad essere mediatrice tra Oriente e Occidente.Sir