Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: AD AMBASCIATORE E VESCOVI DEL MESSICO, ‘LO STATO LAICO PROTEGGE LA LIBERTÀ RELIGIOSA’

“Uno Stato moderno deve servire e proteggere la libertà dei cittadini e la loro pratica religiosa, senza nessun tipo di restrizione o coercizione”: lo ha affermato oggi il Papa, ricevendo le lettere credenziali del nuovo ambasciatore messicano presso la Santa Sede, Luis Felipe Bravo Mena. La Santa Sede ha relazioni diplomatiche con il Messico dal 1992. Il Papa si è soffermato sul valore della laicità: “Uno Stato democratico laico è quello che protegge la pratica religiosa dei suoi cittadini, senza preferenze né rifiuti. Dall’altra parte, la Chiesa considera che le società moderne e democratiche possono e devono avere piena libertà religiosa. In uno Stato laico sono cittadini coloro che, nell’esercizio della propria libertà, danno uno specifico senso religioso alla vita sociale”.

“Di fronte al crescente laicismo che pretende di ridurre la vita religiosa dei cittadini alla sfera privata – ha precisato il Papa – senza nessuna manifestazione sociale e pubblica, la Chiesa sa molto bene che il messaggio cristiano rafforza e illumina i principi di fondo di ogni convivenza, come il dono sacro della vita, la dignità della persona e l’uguaglianza e inviolabilità dei suoi diritti, il valore irrinunciabile del matrimonio e della famiglia, che non può essere equiparata o confusa con altre forme di unioni umane”.

“Le istituzioni familiari – sottolinea – hanno bisogno di un appoggio speciale, perché in Messico, come in altri Paesi, stanno perdendo progressivamente la loro vitalità e il loro compito fondamentale, non solo a causa dei cambiamenti culturali ma anche per il fenomeno dell’emigrazione, con conseguenze e gravi difficoltà di diversa natura, soprattutto per le donne, i bambini e i giovani”.

Il Papa ha chiesto poi ai governanti messicani una attenzione speciale alla lotta contro il narcotraffico, generato soprattutto “dalla grave disuguaglianza economica” che “conduce molti giovani ad esserne le prime vittime”, “attraendoli con la seduzione del denaro facile proveniente dal narcotraffico e dal crimine organizzato”.

“Per questo – ha sottolineato – è urgente che tutti facciano uno sforzo per sradicare questo male attraverso la diffusione degli autentici valori umani e la costruzione di una vera cultura della vita. La Chiesa offre tutta la sua collaborazione in quest’ambito”.

Benedetto XVI ha poi invitato i responsabili delle istituzioni “a favorire la partecipazione attiva dei popoli indigeni nel cammino e nel progresso del Paese”. In vista delle prossime elezioni del 2006 ha chiesto anche che il processo elettorale sia orientato allo “sviluppo di politiche ispirate al bene comune e alla promozione integrale di tutti i cittadini, specialmente dei più deboli e svantaggiati”. Per aumentare la “coesione del tessuto sociale” ha auspicato la “creazione di centri di formazione etica e politica”.

Ricevendo nella stessa giornata alcuni vescovi della regione centrale del Messico in visita ad limina, Benedetto XVI ha invitato la pastorale diocesana “a prendersi cura, senza discriminazioni” delle diverse classi sociali che compongono la regione. Compito dei vescovi – ha sottolineato – “è di aumentare e consolidare la comunione, in modo tale che i fedeli si sentano chiamati con maggiore intensità alla vita comunitaria”.Sir