Il crollo del palazzo a Liegi dello scorso gennaio e l’incidente ferroviario avvenuto in febbraio a Buizingen, che hanno causato decine di morti e numerosi feriti, ci danno la misura della fragilità dell’esistenza umana e la necessità, per proteggerla, di un’autentica coesione sociale fondata sulla convinzione che la vita e la dignità umane costituiscono un bene prezioso da difendere e promuovere con risolutezza appoggiandosi sul diritto naturale. Lo ha detto questa mattina il Papa, ricevendo in udienza Charles Ghislain, ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle lettere credenziali. Da molto tempo, ha proseguito Benedetto XVI, la Chiesa si inscrive a pieno titolo nella storia e nel tessuto sociale della vostra nazione e spera di continuare ad essere un fattore di convivialità armoniosa fra tutti. Osservando che attraverso le sue numerose istituzioni educative, le opere a carattere sociale e l’impegno volontario di tanti fedeli, la Chiesa è felice di mettersi al servizio di tutte le componenti della società belga, il Papa ne ha sottolineato il diritto, in quanto istituzione, ad esprimersi pubblicamente per offrire il proprio parere sulle questioni di interesse comune. La Chiesa ha spiegato Benedetto XVI all’ambasciatore del Belgio rispetta la libertà di tutti di avere opinioni diverse dalle sue; al tempo stesso vorrebbe rispettato il suo diritto di espressione. Avendo per obiettivo il bene comune, essa non chiede altro che la libertà di poter proporre il messaggio di Cristo, senza imporlo ad alcuno, nel rispetto della libertà delle coscienze. Proprio nutrendosi di questo insegnamento, Joseph de Veuster è diventato colui che oggi viene chiamato San Damien’. Il suo destino eccezionale mostra fino a che punto il Vangelo suscita un’etica amica della persona, ha sottolineato il Pontefice dicendosi convinto che malgrado l’evoluzione sociologica, il terriccio cristiano sia ancora ricco sulla vostra terra. Nel rammentare che il Belgio, già sede delle istituzioni comunitarie, ha visto riaffermata ulteriormente la sua vocazione europea attraverso la scelta di uno dei vostri compatrioti come primo presidente del Consiglio europeo, Benedetto XVI ha fatto notare che queste scelte non sono legate ala sola posizione geografica del Belgio o al suo multilinguismo. Membro del nucleo primitivo dei Paesi fondatori, la vostra nazione si è dovuta impegnare e distinguere nella ricerca di un consenso in situazioni molto complesse. Questa qualità ha concluso il Papa , deve essere incoraggiata per affrontare, per il bene di tutti, le sfide interne del PaeseSir