(ASCA) – Papa Benedetto XVI guarda favorevolmente ai potenziali sviluppi della ricerca sulle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale ma mette in guardia dal crescente fiorire di banche private per la conservazione del sangue cordonale ad esclusivo uso autologo. La questione era uno dei temi dell’assemblea plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, i cui membri sono stati ricevuti in udienza del pontefice. La ricerca medico-scientifica – ha detto papa Ratzinger – è un valore, e dunque un impegno, non solo per i ricercatori, ma per l’intera comunità civile. Ne scaturisce il dovere di promozione di ricerche eticamente valide da parte delle istituzioni e il valore della solidarietà dei singoli nella partecipazione a ricerche volte a promuovere il bene comune. Questo valore – ha proseguito il pontefice -, e la necessità di questa solidarietà, si evidenziano molto bene nel caso dell’impiego delle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale. Si tratta di applicazioni cliniche importanti e di ricerche promettenti sul piano scientifico, ma che nella loro realizzazione molto dipendono dalla generosità nella donazione del sangue cordonale al momento del parto e dall’adeguamento delle strutture, per rendere attuativa la volontà di donazione da parte delle partorienti. A tale proposito – ha osservato ancora Benedetto XVI -, molti ricercatori medici guardano giustamente con perplessità al crescente fiorire di banche private per la conservazione del sangue cordonale ad esclusivo uso autologo. Tale opzione – come dimostrano i lavori della vostra Assemblea – oltre ad essere priva di una reale superiorità scientifica rispetto alla donazione cordonale, indebolisce il genuino spirito solidaristico che deve costantemente animare la ricerca di quel bene comune a cui, in ultima analisi, la scienza e la ricerca mediche tendono.