Benedetto XVI torna a proporre al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I quanto già aveva chiesto prima di lui Giovanni Paolo II nell’enciclica Ut unum sint e cioè di studiare le forme nelle quali il ministero del Vescovo di Roma possa realizzare un servizio d’amore riconosciuto dagli uni e dagli altri. Lo ha fatto nel messaggio inviato e consegnato oggi dal card. Walter Kasper al Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, nel giorno della festa di Sant’Andrea. Il cardinale, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, sta guidando una delegazione della Santa Sede a Istanbul per le celebrazioni del Patriarcato Ecumenico in onore di Sant’Andrea, Patrono della Chiesa di Costantinopoli. La delegazione è composta da mons. Brian Farrell, segretario del medesimo dicastero, e dagli officiali Andrea Palmieri e Vladimiro Caroli a cui si è unito l’arcivescovo Antonio Lucibello, nunzio apostolico in Turchia. Nel messaggio al Patriarca, il Papa ricorda l’incontro della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e l’insieme delle Chiese ortodosse che si è svolto a cipro sul tema de Il ruolo del Vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio. Incontro ha detto il Papa che è stato caratterizzato da caloroso sentimento di vicinanza. Ed ha aggiunto: è causa di grande incoraggiamento il fatto che nonostante alcune difficoltà ed incomprensioni, tutte le Chiese coinvolte nella Commissione internazionale abbiamo espresso la loro intenzione a proseguire il dialogo. Riguardo poi al tema che è stato oggetto di studio a Cipro, Benedetto XVI ha detto che la questione del ruolo del vescovo di Roma è certamente complessa e richiederà studio approfondito e un dialogo paziente, se vogliamo aspirare ad una integrazione condivisa delle tradizioni di Oriente e Occidente. La Chiesa cattolica intende il ministero petrino come un dono del Signore alla sua Chiesa. Questo ministero non dovrebbe essere interpretato nella prospettiva di potere, ma all’interno di una ecclesiologia di comunione, come un servizio all’unità nella verità e nella carità. Da qui la proposta già fatta da Giovanni Paolo II e ribadita da Benedetto XVI in occasione della sua visita al Fanar nel novembre 2006: è la proposta contenuta al n. 95 dell’enciclica Ut Unum sint di cercare insieme, ispirati al modello del primo millennio, le forme in cui il ministero del Vescovo di Roma possa realizzare un servizio d’amore riconosciuto dagli uni e dagli altri. Ed aggiunge: Chiediamo a Dio di benedirci e allo Spirito Santo di guidarci in questo cammino difficile ma promettente. Domani, la delegazione vaticana sarà impegnata in conversazioni bilaterali con i rappresentanti del Patriarcato Ecumenico.Sir