Vita Chiesa

BENEDETTO XVI A PALERMO: MESSA, «CI SI DEVE VERGOGNARE DEL MALE»

“A Palermo, come anche in tutta la Sicilia, non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale” e “a causa della criminalità organizzata. Oggi sono in mezzo a voi per testimoniare la mia vicinanza e il mio ricordo nella preghiera”. Lo ha detto, ieri mattina, Benedetto XVI, nella celebrazione eucaristica al Foro Italico di Palermo (testi integrali), dove il Pontefice si è recato in occasione del raduno ecclesiale regionale delle famiglie e dei giovani. “Sono qui – ha aggiunto rivolgendosi agli oltre duecentomila presenti – per darvi un forte incoraggiamento a non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani, così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione”. Ricordando come tutti i testi della liturgia domenicale parlino della fede, il Papa ha sottolineato: “Nei secoli passati la Chiesa che è in Palermo è stata arricchita ed animata da una fede fervida, che ha trovato la sua più alta e riuscita espressione nei Santi e nelle Sante”, come la patrona santa Rosalia. Né va dimenticato, ha proseguito il Santo Padre, “come il vostro senso religioso abbia sempre ispirato e orientato la vita familiare, alimentando valori, quali la capacità di donazione e di solidarietà verso gli altri, specialmente i sofferenti, e l’innato rispetto per la vita, che costituiscono una preziosa eredità da custodire gelosamente e da rilanciare ancor più ai nostri giorni”. Di qui l’invito a conservare “questo prezioso tesoro di fede della vostra Chiesa; siano sempre i valori cristiani a guidare le vostre scelte e le vostre azioni!”. “La vostra bella Isola – ha ricordato il Papa – è stata tra le prime regioni d’Italia ad accogliere la fede degli Apostoli, a ricevere l’annunzio della Parola di Dio, ad aderire alla fede in modo così generoso che, anche in mezzo a difficoltà e persecuzioni, è sempre germogliato in essa il fiore della santità”. La Sicilia “è stata ed è terra di santi, appartenenti ad ogni condizione di vita, che hanno vissuto il Vangelo con semplicità ed integralità”. A fedeli laici ha ripetuto: “Non abbiate timore di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana, soprattutto in quelle difficili!”. La fede dona “la forza di Dio per essere sempre fiduciosi e coraggiosi, per andare avanti con nuova decisione, per prendere le iniziative necessarie a dare un volto sempre più bello alla vostra terra”. Il Papa ha anche esortato a non vergognarsi “di dare testimonianza al Signore nostro”, quando s’incontra l’opposizione del mondo: “Ci si deve vergognare del male, di ciò che offende Dio, di ciò che offende l’uomo; ci si deve vergognare del male che si arreca alla comunità civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce! La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che davanti al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare”. Invece, ha continuato, “chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa, è capace di portare la forza dirompente del Vangelo”. Così si sono comportati “i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia, come pure laici e sacerdoti di oggi a voi ben noti, come, ad esempio, don Pino Puglisi”. “Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l’amore di Cristo”, è stata l’esortazione. “Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro! Fa’ emergere in tutta la sua luce il bene che vuoi, che cerchi e che hai! Vivi con coraggio i valori del Vangelo per far risplendere la luce del bene! Con la forza di Dio tutto è possibile!”, ha concluso.Sir