Vita Chiesa
BENEDETTO XVI: A CASTELGANDOLFO, ‘QUI TRASCORRERÒ I MESI DELL’ESTATE’
Sono venuto a prendere contatto con il Palazzo apostolico di Castelgandolfo, dove a Dio piacendo, è mia intenzione trascorrere i mesi dell’estate: lo ha detto oggi pomeriggio Benedetto XVI affacciandosi al balcone della villa pontificia e parlando per alcuni minuti, interrotto più volte dagli applausi di un migliaio di fedeli. Sono venuto ad incontrare per la prima volta i cari amici di Castelgandolfo ha affermato: E’ il primo di tanti altri appuntamenti che spero di avere con voi e con questa bella cittadina. Il Papa ha salutato poi tutte le autorità presenti e ringraziato tutti coloro che lavorano e accudiscono quotidianamente ville e giardini. Benedetto XVI ha concluso con un augurio di serenità e di pace.
Residenza estiva dei pontefici, le Ville di Castel Gandolfo, cittadina dei Castelli Romani, sulla riva occidentale del lago di Albano, coprono una superficie di 550 mila metri quadrati ed includono tre diversi complessi architettonici, quali il Palazzo Apostolico, la Villa Cybo e la Villa Barberini. Le prime notizie sul nucleo originario della proprietà pontificia sono riferibili al 1596 quando, in seguito alla vendita all’asta dei beni della famiglia Savelli, la Camera Apostolica acquistava Castel Gandolfo per 24 mila scudi. I lavori per trasformare la rocca in una villa consona alla residenza papale iniziarono tuttavia sotto il pontificato di Urbano VIII (1623-44) mentre sotto il pontificato di Benedetto XIV (1740-58) si assisté ad un momento di rinnovato splendore architettonico: le residenza fu abbellita con affreschi e pitture e venne costruita la Loggia delle Benedizioni e due sale adiacenti. Nel 1870, con la fine dello Stato Pontificio, iniziò per la dimora papale di Castel Gandolfo un periodo di abbandono e oblio durato 60 anni. Soltanto a seguito dei Patti Lateranensi tra lo Stato italiano e il Vaticano nel 1929, Castel Gandolfo tornò a essere la residenza estiva dei Papi. Con la firma del Trattato Lateranense le Ville Pontificie assunsero le attuali dimensioni acquisendo il complesso della Villa Barberini, alcuni orti confinanti, compresi del territorio di Albano, allo scopo di realizzare una piccola azienda agricola tuttora esistente.