Vita Chiesa

BENEDETTO XVI A CARITAS INTERNATIONALIS: «AFFRONTARE LE GRANDI SFIDE CON L’ATTENZIONE AI BISOGNI PROFONDI DELLA PERSONA»

“Le grandi sfide che il mondo deve affrontare oggi, come la globalizzazione, gli abusi dei diritti umani, le strutture sociali ingiuste, non possono essere affrontate e superate se l’attenzione non è focalizzata sui bisogni più profondi della persona umana: la promozione della dignità umana, il benessere e, in ultima analisi, la salvezza eterna”: lo ha detto oggi Benedetto XVI parlando, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, agli oltre 300 delegati convenuti in Vaticano per la 18a Assemblea generale di Caritas internationalis (3-9 giugno). Il Papa ha ringraziato gli operatori Caritas per il lavoro e la testimonianza, ricordando loro quanto siano “chiamati, attraverso l’attività caritativa che portate avanti, ad assistere la missione della Chiesa di diffondere in tutto il mondo l’amore di Dio”. “Nel lavoro delle organizzazioni umanitarie come la vostra – ha detto – noi vediamo i frutti dell’amore di Cristo”. Questa visione teologica, ha precisato, ha alcune “implicazione pratiche”. Il Papa ne ha descritte due, in particolare: “Ogni atto di carità – questa è la prima implicazione – dovrebbe essere ispirato da una personale esperienza di fede, che conduce alla scoperta che Dio è amore. L’operatore Caritas è chiamato a portare testimonianza di questo amore nel mondo”.

La carità cristiana, dunque, sfida il donatore “a collocare l’assistenza umanitaria nel contesto di una personale testimonianza di fede, che perciò diventa parte del dono offerto ai poveri”. “Solo quando l’attività caritativa assume la forma della donazione di sé ispirata a Cristo – ha sottolineato Benedetto XVI – può divenire un gesto veramente degno della persona umana creata ad immagine e somiglianza di Cristo”. La seconda implicazione ricorda che “l’amore di Dio è offerto ad ogni persona – ha detto il Papa – visto che la carità della Chiesa è anche universale nelle possibilità e quindi deve includere un impegno nella giustizia sociale. Anche se perfino cambiare le strutture sociali ingiuste non basta per garantire la felicità della persona umana”. Citando poi il suo discorso ad Aparecida (Brasile) nel quale affermava che il compito delle politica “non è di immediata competenza della Chiesa”, Benedetto XVI ha ribadito che la missione della Chiesa “è piuttosto di promuovere lo sviluppo integrale della persona umana”, ossia l’attenzione alla “promozione della dignità umana, al benessere” e alla “salvezza eterna”.

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