Una condanna della violenza che colpisce l’Iraq, comprese le comunità cristiane e un auspicio a trovare decisamente la strada della pace e dello sviluppo attraverso il dialogo e la collaborazione di tutti i gruppi etnici e religiosi: è quanto emerso oggi durante l’incontro nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, tra Benedetto XVI e Nouri Kamel Al-Maliki, primo ministro della Repubblica d’Iraq. I colloqui, si legge in una nota della Sala Stampa della Santa Sede, svoltisi in un clima di cordialità, hanno permesso di esaminare alcuni aspetti fondamentali della situazione irachena, prendendo in considerazione anche il contesto regionale. Particolare attenzione, prosegue la nota, è stata rivolta al tema dei numerosi rifugiati iracheni, dentro e fuori del Paese, che hanno bisogno di assistenza, anche in vista di un auspicato ritorno. È stata rinnovata la condanna della violenza che quasi ogni giorno continua a colpire le diverse parti del Paese afferma -, senza risparmiare le comunità cristiane, che sentono fortemente il bisogno di una maggiore sicurezza. È stato espresso l’auspicio che l’Iraq possa trovare decisamente la strada della pace e dello sviluppo attraverso il dialogo e la collaborazione di tutti i gruppi etnici e religiosi, incluse le minoranze, che nel rispetto delle rispettive identità, e con spirito di riconciliazione e di ricerca del bene comune, provvedano insieme alla ricostruzione morale e civile del Paese. Al riguardo è stata ribadita l’importanza del dialogo interreligioso, come via alla comprensione religiosa ed alla civile convivenza. Il primo ministro ha rivolto al Santo Padre un invito a visitare l’Iraq. In precedenza Al Maliki aveva incontrato il segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, e il segretario per i rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti.Sir