La gratitudine dei vescovi belgi per le parole di vicinanza espresse dal papa. A parlare è Eric de Beukelaer, portavoce della Conferenza episcopale belga, secondo il quale il messaggio inviato ieri a mons. André Joseph Léonard mette le cose nella giusta prospettiva. Credo che il Santo Padre riferisce al sir De Beukelaer – dicendo che pur non essendo d’accordo sulle modalità, la giustizia debba continuare a fare il suo lavoro, abbia dato un buon contributo. Il portavoce tiene quindi a specificare che il Papa si rivolge ai vescovi. Non è quindi il messaggio del Papa in quanto capo di uno Stato ma è il messaggio del Papa in quanto successore di Pietro e si rivolge ai suoi fratelli e sorelle e vescovi del Belgio. Ciò è quindi un segno che il Santo Padre pensa a noi, che non ci abbandona. Ha quindi avuto premura di mostrare la sua vicinanza, come farebbe un padre di una famiglia. Nel messaggio, il Papa dice tutta una serie di cose. Parla ovviamente di modalità sorprendenti e deplorevoli, anche perché sono stati perquisiti tutti i dossier della commissione che comunque stava facendo un ottimo lavoro e alla quale si erano rivolte delle persone in tutta fiducia. Ma, come anche i nostri vescovi hanno sempre detto, si ritiene che se questo può fare avanzare il lavoro della giustizia, si è pronti a collaborare. E’ una linea che questo messaggio riprende. Ora bisogna riportare la serenità. Sarebbe un grande peccato se la Commissione Abusi sessuali costituita dalla Chiesa cattolica del Belgio e presieduta da Peter Adriaenssens non continuasse il suo lavoro di inchiesta, prosegue nell’intervista al Sir Eric de Beukelaer. Sul sito della Commissione appare oggi un messaggio importante in cui si avverte che in seguito al sequestro dei file con i dossier e dei computer della Commissione e su richiesta del presidente della stessa Commissione è stato temporaneamente interrotto ogni contatto così come l’indirizzo mail non è più raggiungibile fino a che la situazione non si sia chiarita. Sulle prospettiva futura della Commissione, il portavoce della Conferenza episcopale belga non si esprime. È troppo presto per dirlo. In ogni caso, se si deciderà che la Commissione dovrà fermare il suo lavoro, sarebbe un grande danno, perché sta facendo un lavoro notevole e lo sta facendo soprattutto a fianco delle vittime. Eric de Beukelaer aggiunge: Non siamo assolutamente in concorrenza con la giustizia. Ci sono casi che non arriverebbero mai davanti alla polizia o alla giustizia civile. Ci sono persone che vogliono far ascoltare le loro storie, sarebbe un grande peccato non poterglielo permettere. Oggettivamente questo sarebbe il danno più grande: certo non è piacevole essere trattenuti tutto un giorno, non è piacevole che telefonini, agende e computer siano stati requisiti, ma tutto ciò è nulla a confronto alla sofferenza delle vittime. Bisogna quindi pensare alle vittime, a quelle vittime che hanno fiducia e si sono rivolte alla Commissione.Sir