Vita Chiesa

BEATIFICAZIONI, GIOVANNI PAOLO II RICHIAMA LA CENTRALITÀ DELLA CARITÀ NELLA VITA CRISTIANA

La nostra società, “tentata a volte di convertire tutto in merce e guadagno lasciando da parte i valori e la dignità umana che sono inestimabili”, è chiamata a testimoniare il vangelo della carità. È uno dei messaggi lanciati ieri da Giovanni Paolo II nel corso dell’omelia, letta in varie lingue, durante la proclamazione di cinque nuovi beati: Juan Nepomuceno Zegrí y Moreno (1831-1905), presbitero, fondatore della congregazione delle suore mercedarie della carità; Valentin Paquay (1828-1905), presbitero dell’ordine dei frati minori; Luigi Maria Monti (1825-1900), religioso, fondatore dei figli dell’Immacolata Concezione; Bonifacia Rodríguez Castro (1837-1905), vergine, fondatrice della congregazione delle suore serve di san Giuseppe; Rosalie Rendu (1786-1856), vergine, della compagnia delle figlie della carità di San Vincenzo de Paul.

L’anziano Pontefice, apparso in discreta forma, ha letto l’introduzione e la conclusione dell’omelia, lasciando i paragrafi centrali ad altri celebranti convenuti dalla Spagna, Francia, Belgio e dall’Italia. Ricordando come i nuovi beati, che vissero tutti nel XIX secolo, rappresentano ancora oggi “un modello di solidarietà verso i bisognosi”, il Papa ha lanciato anche un appello alla società moderna affinché non privi il mondo contemporaneo dei valori, tra cui l’attenzione alla dignità della persona umana, per rispondere solo alle esigenze del mercato e del guadagno. Infatti “essendo la persona immagine e dimora del Signore, è necessaria una purificazione che la difenda, sia quale sia la sua condizione sociale o la sua attività lavorativa”. Richiamando poi il significato della festa della dedicazione della basilica Lateranense, che ricorreva ieri, Giovanni Paolo II ha detto anche che “ogni luogo riservato al culto divino è segno di quel tempio spirituale, che è la Chiesa composto da pietre vive, cioè dai fedeli, uniti dall’unica fede, dalla partecipazione ai sacramenti e dal vincolo della carità. Pietre preziose di tale tempio spirituale sono particolarmente i santi”. Giovanni Paolo II ha poi concluso l’omelia del rito di beatificazione con un pensiero rivolto al mistero pasquale che segna il trionfo della vita sulla morte: “Sia concesso anche a noi di ritrovarci tutti un giorno in paradiso, per gustare insieme la gioia nella vita senza fine”.Misna