Il gesto di Benedetto XVI ha nello stesso tempo un importante significato perché afferma, in modo mite e chiaro, la libertà religiosa. Che è anche libertà di cambiare religione, come nel 1948 fu sottolineato dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (anche se in seguito, purtroppo, la dichiarazione è stata proprio su questo punto ridimensionata). Così chiunque chieda senza costrizione il battesimo ha il diritto di riceverlo: lo afferma oggi l’Osservatore Romano, a proposito del battesimo impartito dal Papa, durante la veglia pasquale, al giornalista di origine egiziana Magdi Allam, vicedirettore ad personam del “Corriere della Sera“. In un editoriale siglato dal direttore Gian Maria Vian si ricorda che la Pasqua richiama ogni donna e uomo – siano essi già battezzati o semplicemente in cerca della verità – alla conversione. Per questo da tempi antichissimi la liturgia della Chiesa prevede nella veglia pasquale il battesimo dei neofiti e il rinnovamento delle promesse battesimali per quanti già lo hanno ricevuto. Allam, prosegue l’editorialista, dopo una lunga ricerca personale e la preparazione necessaria a questo passo, ha chiesto liberamente di essere battezzato, con il nome di Cristiano. L’avvenimento, che è tanto singolare quanto solenne e gioioso, non è stato enfatizzato, come dimostra la riservatezza che sino all’ultimo ha accompagnato la notizia e conferma il pertinente commento del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi: il Papa non fa differenza di persone’, tutte importanti davanti a Dio e benvenute nella comunità della Chiesa. E come non vi è stata enfatizzazione precisa -, così non vi è alcuna intenzione ostile nei confronti di una grande religione come quella islamica. Da molti decenni ormai la Chiesa cattolica ha dimostrato una volontà di confronto e di dialogo con il mondo musulmano, nonostante mille difficoltà e ostacoli. Ma difficoltà e ostacoli non devono oscurare quanto vi è in comune e quanto può venire dal futuro.Sir