Prato

Battesimi a Pasqua,la scelta cristiana di nove adulti

di Emanuela PietraroiaSaranno rigenerati a una nuova vita in Cristo. Durante la veglia pasquale, sabato 26 marzo, entreranno a far parte della comunità cristiana nove catecumeni adulti. Otto di loro saranno battezzati in cattedrale dal Vescovo, mentre una giovane catecumena riceverà i sacramenti nella parrocchia di Maliseti. Nella stessa notte, saranno figli di Dio, per aver scelto il cammino del catecumenato e la vita cristiana, nove persone, ognuna con la sua storia personale di avvicinamento alla fede e poi di professione di fede. Hanno scritto i loro nomi sul libro della vita la prima domenica di Quaresima per chiedere di essere ammessi ai sacramenti: Adel, Ernesto, Entela Teresa, Giovanna, Laura, Ilenia, Osatohanmwen Mathilda, Rezarta Teresa, Leila Daniela. Dall’Albania Entela e Rezarta hanno voluto aggiungere al loro nome quello di Madre Teresa, dalla Tunisia, da Cuba, dalla Nigeria, una giovane di origine franco-iraquena e tre italiane. Dopo un periodo di precatecumenato, il cammino di catechesi del catecumenato è iniziato con la prima domenica di Avvento dello scorso anno. Durante la veglia pasquale, saranno conferiti ai catecumeni i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucarestia. «Il cammino fino ad ora ha previsto – spiega Elisabetta Mancini , che ha accompagnato una giovane catecumena in questo tempo – un incontro settimanale individuale e uno mensile insieme a tutto il gruppo». Dopo il Battesimo, fino a Pentecoste, inizierà il tempo della mistagogia, il tempo in cui viene approfondita la catechesi e in cui comincia il cammino da protagonisti nella Chiesa: «È il tempo dell’inserimento del neobattezzato nella comunità cristiana – continua Elisabetta – e l’accompagnamento continua anche dopo. Anche perché, come nel mio caso, si è instaurata con il catecumeno una relazione di amicizia che non si può interrompere improvvisamente, ma che va al di là del tempo previsto per l’accompagnamento». Significativa l’esperienza di un giovane che ha concluso il cammino del catecumenato lo scorso anno e che quest’anno è padrino a sua volta di un altro catecumeno. La vocazione ad essere cristiano segue itinerari differenti per ogni persona: «La famiglia che mi ha ospitata qui in Italia – spiega Entela Brahimaj, di origine albanese, studentessa di Economia e commercio – è stata per me testimone di vita cristiana e mi ha invitata alle celebrazioni comunitarie, dove mi sono sentita accolta e in pace». Dalla curiosità iniziale per liturgie e riti nuovi, la giovane catecumena di 22 anni ha conservato in sè il desiderio di una nuova vita. Nel suo cammino Entela riconosce di aver avuto un «vantaggio»: «Ho incontrato tante persone giuste». Alla celebrazione di Pasqua saranno presenti anche i suoi genitori che, benché musulmani, hanno saputo accogliere la libera scelta di Entela. Una storia italiana invece per Laura Mandarano: «La mia famiglia non è mai stata estranea alla religione, ma i miei genitori preferirono non chiedere per me il battesimo». A 25 anni Laura, studentessa di giurisprudenza, entra a far parte della famiglia della Chiesa: «È una scelta a cui sono arrivata nel tempo e con coscienza. Studiando diritto canonico e poi in altre situazioni ho maturato la scelta di vivere da dentro quella religione che osservavo dall’esterno».Nella stessa notte, in Duomo, una delle catecumene italiane oltre a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana, da battezzata chiederà anche per la figlia dodicenne il battesimo e poi celebrerà il sacramento del matrimonio con il marito già battezzato. La scelta di una famiglia intera che vuole essere cristiana è un segnale di novità per i nostri tempi. «Anche il Vescovo – racconta Elisabetta – nell’incontro con i catecumeni ha detto che queste persone sono un grande dono per la comunità cristiana che sollecita noi “cristiani per tradizione” a rimotivare la nostra vocazione». Ricevere il Battesimo da adulti per chi non ha conosciuto il messaggio salvifico di Gesù fino ad ora, per motivi culturali o ideologici di vario tipo, significa rinascere a una nuova vita. «Chi chiede i sacramenti nell’età della maturità – conclude Elisabetta – ha già incontrato il Signore e lo si capisce dalla disponibilità ad accogliere la nostra testimonianza di fede. In realtà sono i catecumeni ad arricchire la nostra esperienza di vita cristiana».