Vita Chiesa
Bartolomeo I ospite della Toscana
Tre giorni in Toscana per il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. L’occasione è il conferimento del dottorato honoris causa all’istituto universitario Sophia di Loppiano, ma per il primate della Chiesa ortodossa è stato organizzato un programma fitto di appuntamenti e di incontri.
Domenica 25 ottobre il Patriarca Bartolomeo arriva a Firenze: atterra al mattino all’aeroporto di Peretola, accolto dal cardinale Giuseppe Betori. Quindi si trasferisce a Loppianola preghiera dei Vespri in Battistero.
Lunedì 26 ottobre il patriarca Bartolomeo farà visita alla comunità monastica alla Pieve di Cellole, vicino a San Gimignano. Il suo arrivo a Cellole è previsto attorno alle 12. Dopo un breve saluto di accoglienza seguirà la preghiera monastica di mezzogiorno nella Pieve, insieme al priore Enzo Bianchi e ai monaci di Bose, insieme a tutte le persone che vorranno unirsi a questo momento di comunione nella fede. «Il Patriarca Bartolomeo – spiega Emiliano, monaco di Bose a Cellole – è da molti anni un amico fedele del nostro Monastero di Bose: l’amicizia con lui risale a quando ancora non rivestiva la sua carica attuale di patriarca e più di una volta ci ha fatto dono delle sue visite, l’ultima risale al maggio 2013».
Nel pomeriggio di lunedì 26, nella cittadella del Movimento dei Focolari a Loppiano, la cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa in «Cultura dell’Unità» (ore 17, auditorium). Il preside dell’Istituto «Sophia» Piero Coda annuncia così la motivazione del conferimento: «Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli si è accreditato quale convinto e attivo protagonista nel cammino ecumenico verso la piena unità dei cristiani e nel dialogo tra le persone di diverse religioni e convinzioni, distinguendosi nella promozione della giustizia, della pace, del rispetto dell’ambiente e della natura, in conformità alla visione dell’umanità, della storia e del cosmo custodita e attualizzata dalla tradizione spirituale e teologica dell’Oriente cristiano». Mons. Coda sottolinea inoltre che a far cadere su di lui la scelta del senato accademico è stata «l’azione costante e illuminata del Patriarca a servizio di una cultura che riporti la fraternità al centro della storia dell’umanità. Oggi il mondo ha bisogno di figure che cerchino l’unità della famiglia umana e a Sophia lavoriamo per questo».
La storia dei rapporti fraterni tra il Movimento dei Focolari e gli ortodossi si radica nell’incontro straordinario tra Chiara Lubich e il patriarca di Costantinopoli Atenagora I, nel 1967. L’evento si inserisce anche all’interno dell’anno dei festeggiamenti per il 50°anniversario della nascita della Cittadella di Loppiano.
Martedì 27 ottobre il patriarca Bartolomeo visiterà anche un’altra realtà toscana a cui è particolarmente legato: Rondine, la «cittadella della pace» fondata da Franco Vaccari poco lontano da Arezzo. Un luogo dove studenti di vari paesi del mondo e di varie religioni condividono vita e studi: Bartolomeo arriverà in tarda mattina, per un incontro con gli studenti e si fermerà a pranzo con loro. L’amicizia tra Rondine e il Patriarca Bartolomeo si è consolidata durante un incontro a Istanbul, nel 2010, a conclusione del viaggio di pace realizzato dall’associazione in Caucaso del Sud. La profonda sintonia si è tradotta soprattutto nell’ospitalità a Rondine, ogni estate, di giovani teologi ortodossi che si formano insieme agli altri studenti internazionali provenienti dai luoghi di conflitti distruttivi
Rondine ha deciso di insignire il Patriarca Ecumenico del «Premio Rondine preziosi per la Pace», istituito per essere attribuito a personalità che, nel loro impegno professionale, civile, religioso e politico, con coraggio e determinazione, trasformano il conflitto costruendo nuove relazioni di pacifica convivenza.
Il programma della visita di Bartolomeo prevede inoltre l’arrivo nel pomeriggio alla 14.30 ad Arezzo, presso la Cattedrale di San Donato di Arezzo per una visita privata, accolto dall’arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mons. Riccardo Fontana.