Toscana
Bandiera nera, San Vincenzo raddoppia
DI MARCO LAPI
San Vincenzo raddoppia. Per il secondo anno consecutivo l’amministrazione comunale del centro balneare sulla Riviera degli Etruschi si è vista consegnare la bandiera nera dalla Goletta Verde, la campagna di Legambiente che annualmente fa il punto sullo stato di salute delle acque e delle nostre coste, e che con il veliero Delphin ha da poco concluso la sua attenta perlustrazione della Toscana. I risultati sono stati comunicati in due conferenze stampa, la prima dedicata alle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e alla parte continentale di quella di Livorno; l’altra all’Arcipelago e alla provincia di Grosseto. Ne è emersa una qualità delle acque relativamente buona, con leggeri livelli di inquinamento alle foci dei fiumi e addirittura anche all’Elba, dove la metà dei punti esaminati è risultata fuori dai limiti a causa secondo i «marinai» della Goletta delle nuove condotte sottomarine non allacciate e di una depurazione insufficiente.
La bandiera nera a San Vincenzo, invece, non è stata conferita per la cattiva qualità delle acque ma per quello che gli esponenti di Legambiente definiscono come «lo sciagurato ampliamento del porto turistico», che sta causando lo sconvolgimento di un lungo tratto di spiaggia, «mangiata» non solo in larghezza ma anche in altezza, mentre sull’altro lato si sono andate accumulando montagne di poseidonie. Per quanto riguarda l’Elba, invece, il responsabile nazionale Isole minori di Legambiente, Umberto Mazzantini, ha affermato che «i problemi maggiori restano sempre legati a scarichi non controllati e all’eccessivo carico antropico che amplifica le situazioni già delicate». «Su dieci condotte fognarie in progetto da sei anni all’Isola d’Elba grazie a un finanziamento del Ministero dell’Ambiente ha aggiunto Mazzantini ne sono state allacciate solo cinque. Senza contare che ci sono voluti due anni di denunce di Legambiente e Goletta Verde per far riparare la condotta del Grigolo a Portoferraio. Ma la tubazione resta comunque molto lesionata e obsoleta come la condotta di scarico di Procchio (Marciana) che, insieme a quelle di Marciana Marina, Porto Azzurro, Pomonte e S. Andrea, mentre le nuove condotte che dovrebbero sostituirle giacciono sui fondali a volte da anni, senza essere allacciate alle fognature sulla costa. Già nel 2006 avevamo detto che con diverse condizioni marine, con mare a entrare come è accaduto al momento dei prelievi di quest’anno, ci sarebbe stato il rischio di riscontrare dati di lieve inquinamento, come puntualmente accaduto».
La situazione delle province settentrionali e della parte continentale livornese era invece stata commentata dal presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti. «Ancora una volta i risultati dei prelievi effettuati dai tecnici della Goletta Verde aveva affermato nel corso della prima conferenza stampa ci appaiono abbastanza buoni, anche se non mancano punti critici come già ampiamente detto. In particolare va sottolineato il risultato dei prelievi effettuati alle foci dei fiumi Scolmatore e Cecina. Segnali, questi, di una tendenza che speriamo cambi. La Toscana per storia e cultura, si è distinta quale realtà particolarmente attenta al turismo sostenibile, non solo dei comuni costieri. È necessario continuare su questa strada, valorizzando e promuovendo le aree marine protette, anche perché il futuro delle nostre coste deve essere teso verso uno sviluppo veramente sostenibile, che abbia come centro d’azione di amministratori e cittadini il rispetto, la tutela e la valorizzazione del territorio».