Toscana
BANCA 121, DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE
Seduta straordinaria del Consiglio regionale della Toscana sul caso dell’ex Banca 121, oggi acquisita dal Monte dei Paschi di Siena, richiesta dai gruppi del Centrodestra per conoscere quali siano le iniziative e gli interventi che la Giunta regionale intende assumere per tutelare i risparmiatori coinvolti in questa vicenda.
Al termine del dibattito, il Consiglio ha approvato a maggioranza un ordine del giorno presentato dai gruppi di centro-sinistra e da Rifondazione comunista, nel quale si impegna a “svolgere una propria azione su questi temi, consapevole della loro dimensione globale, al fine di promuovere il riordino delle funzioni e degli strumenti di controllo delle autorità nazionali, la cui autonomia e indipendenza non può comunque essere messa in discussione”.
Il documento giudica positivamente il ruolo del Monte dei Paschi per la comunità toscana e la difesa ed il radicamento nelle comunità locali promossa dalle fondazioni bancarie, mentre rileva come “alcune scelte politiche del Governo vadano nella direzione opposta”.
A spiegare come e perché è stata voluta la seduta è stato in Aula consiliare il capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Zirri, che ha chiesto che “il Consiglio regionale si occupi di questa vicenda” perché “il Monte è una grande risorsa della comunità toscana” e perché “a seguito delle indagini delle Procure di Trani, Brindisi e Lucca in relazione ai prodotti finanziari piazzati sul mercato dalla ex Banca del Salento ed ex Banca 121, acquistata nel 2000 dal Monte dei Paschi di Siena, prodotti che avrebbero ingannato numerosi risparmiatori in tutta Italia ed anche in Toscana, era opportuno richiedere un Consiglio straordinario”. Secondo Zirri la Regione Toscana “ha un ruolo istituzionalmente definito all’interno della deputazione del Monte dei Paschi di Siena di pari dignità col Comune, la Provincia, l’Università e la Curia Vescovile di Siena” e quindi “se vogliamo essere una Istituzione che si impegna a risolvere i problemi che riguardano la nostra Regione non possiamo sottrarci dall’affrontare una questione così importante che coinvolge il Monte dei Paschi di Siena, un colosso del credito dell’Italia centrale”. Quel che spetta alle Istituzioni regionali, secondo Zirri, non è sostituirsi alla Magistratura “bensì un giudizio politico” ed ha aggiunto che “il nostro intendimento non è quello di creare difficoltà bensì quello di contribuire a porre rimedio a questa situazione consapevoli del ruolo fondamentale che svolge il Monte per l’economia toscana” ed il tutto nell’ottica della imprescindibile necessità di “difendere i cittadini ed in questo caso i cittadini risparmiatori, fra cui molti toscani, che loro malgrado di sono trovati danneggiati da questa vicenda”.
Anche l’assessore regionale alla Programmazione economica, Marco Montemagni, ha detto che “la Giunta regionale vuole tutelare i risparmiatori ed in particolare i piccoli risparmiatori”, a tal proposito ha anzi aggiunto che “farà tutto quel che le è possibile per favorire ciò”, ma ha anche evidenziato che “la tutela del risparmio è materia esclusiva dello Stato”. Poi Montemagni ha sottolineato che “sulla base della legge nazionale la nomina di un componente della deputazione generale della fondazione Monte dei Paschi non comporta poteri di intervento della Regione nell’attività della fondazione stessa”. Montemagni ha quindi ricordato come “la Giunta regionale ha sempre dimostrato grande attenzione ai temi del credito e del rapporto col sistema bancario in Toscana” e ha sottolineato come di recente, proprio sul Monte dei Paschi di Siena, rispondendo ad un’interrogazione in Aula consiliare, ha ricordato che “le controversie insorte fra privati investitori ed il Monte dei Paschi si Siena su alcuni prodotti finanziari della Banca 121, venduti dalle banche del gruppo, sono state oggetto di due protocolli d’intesa, distinti ma analoghi nei contenuti, uno con Federconsumatori, Adusbef, Adoc, Codacons, l’altro con Adiconsum, Unione consumatori e Lega consumatori Acli, che prevedono che i reclami siano esaminati con un procedimento di tipo conciliativo da un’apposita commissione”, assicurando il rimborso di una somma compresa fra il 90 ed il 100 per cento del capitale investito.
Per Maurizio Bianconi (An), il compito della Giunta regionale non è quello di difendere il Monte dei Paschi o cercare di tutelare i consumatori, bensì ricostruire i rapporti fra gli imprenditori toscani e il sistema creditizio. “La Regione deve quindi chiedere ai vertici della Mps se sono ancora in grado di assicurare lo sviluppo economico della Toscana”, ha aggiunto Bianconi.
Secondo Alessandro Starnini (Ds), non si comprende bene l’utilità della seduta straordinaria convocata dalla cdl. “Il centro-destra vuole fare con questa iniziativa un po’ di chiasso mediatico e non affrontare sul serio la situazione – ha detto Starnini – Quello che serve è una regolamentazione pubblica del settore e il Monte dei Paschi si sta già impegnando su questo fronte”.
Alberto Monaci (La margherita) ha puntato il suo intervento sul valore dell’etica, che negli ultimi anni è andata sempre più scomparendo dal mondo finanziario. “La domanda da porsi su questa vicenda è come sia possibile che il direttore generale di Banca 121, dopo l’acquisizione da parte di Monte dei Paschi, sia potuto diventare direttore generale di quest’ultima”, ha detto Monaci.
Mentre Marco Carraresi (Udc), si è concentrato su tre aspetti: la tutela dei risparmiatori, quella dei dipendenti e dell’Istituto Monte dei Paschi. “E’ difficile che nessuno sapesse niente all’interno del gruppo bancario – ha affermato Carraresi – Al contempo è necessario distinguere fra la posizione del vertice di Banca 121 e quella dei dipendenti”.
“E’ in gioco la credibilità del sistema italia e dell’intero sistema creditizio – ha ricordato Angelo Pollina (Forza Italia) – sulle ultime vicende che riguardano la crisi Parmalat o il caso Banca 121. Purtroppo in Toscana la maggioranza appare tutta schierata a difesa del potere consolidato del MPS, mentre sarebbe necessario un maggior coraggio ed un radicale cambiamento della struttura di Fidi Toscana.”
“Dobbiamo avere tutti la coscienza – ha aggiunto Franco Banchi (UDC) – che la politica deve assumere una responsabilità maggiore, con una più incisiva funzione di controllo: il Consiglio regionale deve assumere propri iniziative sul sistema creditizio, senza fare inutili processi sommari.”
“Ha fatto bene il Consiglio regionale ad affrontare il problema di Banca 121 – ha detto Luciano Ghelli (Comunisti italiani) – perché è un problema sentito da numerosi risparmiatori che vedono a rischio il loro investimento. E’ necessario ascoltare direttamente nelle Commissioni competenti il Presidente della Fondazione Monte dei Paschi e il rappresentante regionale per conoscere la realtà delle cose. Con l’ingresso dei privati si mette a forte rischio anche il radicamento toscano della banca senese.”
“Il MPS è per tradizione un istituto di credito che ha forti rapporti con il territorio – ha affermato Fabio Roggiolani (Verdi) – ma quello su cui dobbiamo riflettere è l’intero sistema creditizio toscano che mette in ginocchio le piccole aziende per favorire processi speculativi internazionali. Sarebbe stato opportuno magari riflettere sui casi e sugli scandali nazionali come Parmalat che investono il sistema finanziario.”
“Sono deluso dalla discussione e dalle proposte avanzate dalla Giunta regionale – ha detto Maurizio Dinelli (Forza Italia) – che prende soltanto atto della situazione esistente senza fare proposte realmente innovative. Occorrono invece controlli più stringenti sui mercati finanziari e tutelare maggiormente i nostri risparmiatori.”