Non usa mezzi termini il Papa nel suo messaggio annuale che accompagna la Chiesa verso la celebrazione della 41° giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in programma per domenica 20 maggio: «Tutti dovrebbero riflettere – scrive Benedetto XVI – sul contrasto tra “Cristo che prendendo i bambini fra le braccia e imponendo loro le mani li benediceva” (Mc 10,16) e quello che chi scandalizza uno di questi di questi piccoli “è meglio per lui che gli si messa al collo una pietra da mulino” (Lc 17,2)». Ad offrire al Pontefice l’occasione per un intervento così drastico è il tema scelto quest’anno per la giornata mondiale: I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione.Videogiochi, computer, telefonini e tv occupano ormai gran parte del tempo libero dei ragazzi e dei bambini e, secondo il Papa, la loro influenza formativa «è in competizione con quella della scuola, della Chiesa e, forse, addirittura con quella della famiglia». Così la preoccupazione del Pontefice corre ai messaggi negativi che giungono dai mass media e fanno presa sulle coscienze in formazione dei più piccoli, specie quando «la competitività commerciale costringe i comunicatori ad abbassare gli standard: esaltare la violenza, riflettere comportamenti anti-sociali, volgarizzare la sessualità è perversione». E come spiegare «questo “divertimento” agli innumerevoli giovani innocenti che sono nella realtà vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’abuso», si chiede Benedetto XVI?L’appello è rivolto all’industria della comunicazione, perché salvaguardi il bene comune, protegge la dignità umana e promuova «il rispetto per le necessità della famiglia». Ma un ruolo importante è riservato alle famiglie, agli insegnanti e alle parrocchie: a loro compete educare i bambini «all’uso prudente dei media, formando la coscienza dei loro figli affinché siano in grado di esprimere giudizi validi e obiettivi». Ratzinger consiglia alle famiglie e alle scuole di porre i più piccoli di fronte a quello che è «esteticamente e moralmente eccellente», introducendo i giovani «ai classici della letteratura infantile, alle belle arti, alla musica nuova»: «la bellezza, quasi specchio del divino, ispira e vivifica i cuori e le menti giovanili, mentre la bruttezza e la volgarità hanno un impatto deprimente sugli atteggiamenti e sui comportamenti».La Giornata mondiale delle comunicazioni sarà celebrata anche nella nostra diocesi con un programma ricco di appuntamenti. In questi mesi, l’attenzione si è rivolta particolarmente alle scuole elementari della città che hanno condotto un interessante studio del Vangelo, con un occhio verso i media: le classi coinvolte, infatti, si stanno confrontando in queste settimane in un «Vangelo-quiz» televisivo (ogni giovedì alle 11 su TeleSanDomenico che si concluderà con la sfida finale prevista per sabato 19 maggio alle 18.30 all’auditorium «Ducci». Nella stessa sala, venerdì 18 maggio, alle ore 18.30, è in programma la presentazione del libro Il linguaggio multimediale nell’educazione della fede dei fanciulli dai sette ai dieci anni, nel quale l’autrice Rosaria Attanasio, che sarà presente all’incontro, mette a fuoco il campo dell’interazione tra i «new media» e la catechesi, indicando nuovi itinerari per l’educazione. Il programma culminerà con la celebrazione eucaristica di domenica 20 maggio, ore 10.30, presieduta nella cattedrale di Arezzo dal Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti.di Massimo Rossi