Italia
Bambini del Congo, un progetto delle Caritas toscane
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Siamo agli esordi della Repubblica del Congo, da poco affrancata dal Belgio e già in preda alla guerra civile. Il Katanga (oggi Shaba) è sconfitto dai Gurka nepalesi arruolati dall’Onu, ma una seconda guerriglia, quella dei lumumbisti «simba» devasta il Paese fino al 1965. Dopo il colpo di Stato del colonnello Desirée Mobutu, che destituisce Kasavubu, il Congo, ribattezzato Zaire, conosce un periodo di pace relativa.
Durante la guerra, le forze ed i gruppi armati che si sono affrontati hanno incorporato nei loro ranghi migliaia di bambini: utilizzati come soldati a fianco degli adulti, hanno perpetrato o assistito a massacri, hanno violentato e torturato, incendiato e saccheggiato villaggi. È facile comprendere come questa esperienza li abbia fortemente traumatizzati.
La Caritas diocesana di Kindu, il coordinamento diocesano delle scuole convenzionate cattoliche e la congregazione delle suore di Nostra Signora del Buon Consiglio hanno avviato un progetto per formare venti insegnanti specializzati, che saranno chiamati ad assistere 750 bambini e ragazzi ex combattenti del territorio, facendo loro superare il trauma della guerra vissuta in prima linea.
Le Caritas toscane hanno adottato il progetto di «recupero» dei bambini ex soldato della diocesi di Kindu. E chiamano le comunità parrocchiali a condividerlo raccogliendo fondi nel periodo di Avvento.
«Kindu commenta il delegato regionale della Caritas don Emanuele Morelli evoca l’eccidio dei nostri aviatori avvenuto 45 anni fa. Adottando questo progetto vorremmo costruire un ponte di pace verso questo territorio e ridare speranza e serenità a degli adolescenti che l’hanno persa».